E a Palazzo dei Priori la Vies en Rose ha celebrato la figura femminile

Era gremita soprattutto al femminile la sala Regia del Palazzo dei Priori mercoledi 8 marzo pomeriggio per la «Vies en Rose» (Vite in rosa),un appuntamento organizzato dal Centro studi santa Rosa di Viterbo, dall’amministrazione comunale e dal santuario viterbese affidato alle suore francescane alcantarine, con il contributo di Soroptimist International. Ad aprire l’incontro Daniela Bizzarri, la combattiva consigliera comunale con delega alle pari opportunità e Attilio Bartoli Angeli, presidente del centro studi. Maria Teresa Brolis Storie ha presentato il libro sulle donne nel Medioevo (Bologna, Il Mulino, 2016, pagine 170, euro 18). Un presente sindaco Michelini a fare gli onori di casa. Del libro ha parlato Maria Giuseppina Muzzarelli, dell’università di Bologna.Poi sono sesseguite le «Storie di donne viterbesi», nove racconti di donne (antiche e moderne) che hanno legato il loro nome alla città. Ippolita Checcoli ha presentato “la bella” Galiana, Francesca Pizzaia la santità di Rosa, Antonio Ciaralli la strega Margherita, Filippo Sedda l’ebrea Matteuccia, Cinzia Pasqualetti la fondatrice Giacinta Marescotti, Luca Salvatelli la leggendaria Pimpaccia, e cioè Olimpia Maidalchini, Eleonora Rava, Maria Ciofi, Paola Spolverini la crocerossina Alba Bonucci, e infine Serenella Papalini l’imprenditrice Nadia Benedetti, una delle vittime dell’attentato di un anno fa a Dacca.
Foto Dievu
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