Il Nobel per la letteratura al cosmopolita Kazuo Ishiguro

Diego Galli

“Pensavo fosse uno scherzo o una fake news“. Talmente umile da non credere neanche di essere entrato nell’Olimpo della letteratura. Kazuo Ishiguro, scrittore nipponico nato nel 1954 naturalizzato inglese, è il vincitore del Nobel per la letteratura 2017.

Residente a Londra da ormai molti anni, il novello nobel si è dimostrato completamente impreparato all’assedio degli inaspettati giornalisti, che si sono subito recati in massa alla sua porta di casa. “Se lo avessi saputo mi sarei fatto uno shampoo almeno”, ha detto Ishiguro all’inviato di Repubblica, al quale ha rivelato di essere tuttora incredulo e anche di essere impegnato nella realizzazione di una graphic novel, qualcosa che lui potrebbe definire “una specie di manga”, che gli permetterà di riabbracciare la cultura tipica della sua terra natia. Quello che è certo è che la sua vittoria è stata inaspettata anche per i sedicenti esperti del settore, che puntavano su ben altri nomi, come il connazionale di Kazuo, Haruki Murakami.

In Italia, conosciamo Kazuo Ishiguro principalmente grazie all’editore Einaudi, che si è preso la briga di puntare tutto su di lui, traducendo i suoi titoli fino al più recente, “Il gigante sepolto”, un fantasy atipico e drammatico dove, al fianco di orchi e creature leggendarie, possiamo trovare i deboli umani, attanagliati dal desiderio di recuperare la propria memoria ma consapevoli della distruzione e del dolore che potrebbe provocare tale (ri)scoperta.
Le storie di Ishiguro sono tutte dense di significato, esplorano la psiche umana, analizzano il tempo e la Storia e sfondano le porte della fantasia con emozioni forti e quasi incontrollabili. Nella raccolta di storie “Notturni”, possiamo incontrare anche il suo malinconico humor, figlio forse della letteratura moderna inglese, che ha contaminato lo scrittore rendendo ancora più fertili le pagine dei suoi manoscritti.

Oggi, dopo il Nobel a Bob Dylan, fortemente criticato da molti romanzieri, quello che sappiamo per certo è che il nuovo premio è stato assegnato a un letterato “puro”, un cosmopolita, che permette, come mai prima d’ora, a Oriente e Occidente di incontrarsi. Dalla distrutta Nagasaki, sua città di nascita, Ishiguro è giunto ora in cima alla vetta del mondo, scalando la cima con forza e dedizione, mantenendo la sua identità letteraria pop, fantastica e attuale. La Storia non deve essere dimenticata, sembra volerci ricordare Kazuo Ishiguro, un insegnamento importante che, dettato da uno dei “figli dell’atomica”, non può davvero passare inosservato. La Storia può essere terribile, ma la Storia insegna anche a non ricommettere i propri errori.

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