Quando muoio lo dico a Dio: la reporter di guerra Barbara Schiavulli a Vignanello

Una ragazza musulmana colpevole di amare un ragazzo ultraordosso ebreo che voleva ballare e un cristiano che voleva essere solo se stesso. Tre storie ispirate alla realtà sono al centro del libro di Barbara Schiavulli, Quando muoio, lo dico a Dio. Storie di ordinario estremismo, che sarà presentato sabato 9 dicembre alle 17.30 presso la biblioteca comunale di Vignanello.
Siamo davvero sicuri di sapere che cosa sia l’estremismo? Per provare a spiegarcelo l’autrice ci parla del mondo musulmano, ebraico e cristianoattra verso il racconto di tre vite, tre storie speciali. Tre religioni e tre ragazzi vittime del radicalismo religioso, vittime appunto, ma solo fino a quando non decideranno che se un Dio esiste, sarà solo lui a giudicare le loro vite e non gli uomini che usano le sue parole.
Barbara Schiavulli è una giornalista. Da vent’anni scrive di guerra. Ha cofondato e codirige Radio Bullets, una webradio che propone ogni giorno “le notizie che non troverete nei media italiani”. Ha pubblicato Le farfalle non muoiono in cielo (ed. La Meridiana), Guerra e Guerra (Garzanti), La guerra dentro, le emozioni dei soldati (Amazon), Bulletproof Diaries, storie di una reporter di guerra (disegni di Emilio Lecce). Questa volta affonda il coltello nella ferita e parla di estremismo.
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