Maurizio Mattioli per l’inaugurazione dell’Unione il più bel teatro del Lazio

Donatella Agostini

Maurizio Mattioli, il popolare attore teatrale e cinematografico, ha tenuto a battesimo la stagione teatrale 2017/2018 del Teatro Unione. Il ricco cartellone di appuntamenti è stato presentato in conferenza stampa il 4 dicembre a palazzo dei Priori, presieduta dall’assessore alla Cultura Delli Iaconi. Il teatro viterbese è stato finalmente inaugurato dopo un lungo periodo di chiusura dovuta a lavori di ristrutturazione. Sfogliando l’opuscolo fotografico che documenta il nuovo aspetto del teatro viterbese, Maurizio Mattioli non ha potuto fare a meno di definirlo una vera e propria meraviglia. “Mi fa molto piacere essere il testimone della nuova strada intrapresa e contemplare la meraviglia che rivede la luce, in un momento storico difficile, in cui il teatro rappresenta la comunicazione assoluta”. Quella di Mattioli è una carriera che fonda le basi proprio sul teatro. “Io non vengo da scuole particolari, la mia formazione tecnica viene dal palcoscenico, a cui do un’importanza che non ha paragone con il cinema e la televisione. Il teatro è magnificamente, spietatamente selettivo”. La stagione teatrale 2017/2018 dell’Unione è un cartellone di assoluto livello, “che non ha nulla da invidiare a quello di altre più importanti città italiane”, come ha puntualizzato Luca Fornari, amministratore del circuito ATCL, associazione teatrale che raggruppa i comuni del Lazio e che ha la funzione di promuovere e distribuire gli spettacoli sul territorio. “Siamo onorati che il comune di Viterbo, nostro associato storico, ci abbia coinvolto in questo percorso. Il teatro è una ricchezza straordinaria per la città e il fatto che venga riaperto è un risultato molto importante”. Il cartellone presenta sette appuntamenti, a partire dal 9 dicembre, quando verrà rappresentata la pièce “Copenaghen”, con Umberto Orsini e Giuliana Lojodice, considerata unanimemente il miglior spettacolo italiano della scorsa stagione. Il 7 gennaio sarà in scena Maurizio Mattioli, insieme ad Antonio Catania e Nicolas Vaporidis, con la commedia “Operazione”, per la regia di Stefano Reali. “Un regista che ha sempre avuto una particolare attenzione per Viterbo”, ha aggiunto Mattioli. “Un testo, ricco di rivolgimenti e sorprese, che è nato da un’esperienza reale vissuta dal regista nelle corsie di un ospedale romano”. Il 28 gennaio sarà di scena Tato Russo in “La ragione degli altri” di Luigi Pirandello. In febbraio verrà rappresentato un altro nome immortale del teatro italiano, Eduardo De Filippo, con la commedia “Questi fantasmi!”, con Gianfelice Imparato e Carolina Rosi. Il 24 marzo arriverà “La strana coppia” di Neil Simon, con Claudia Cardinale e Ottavia Fusco, le due donne importanti della vita dello scomparso regista napoletano Pasquale Squitieri. In aprile, doppio appuntamento: il 15 tornerà Luigi Pirandello con “Il berretto a sonagli”, con Valter Malosti, e il 27 gran finale con Silvio Orlando, Vittoria Belvedere e Roberto Citran per “La scuola”, con la regia di Daniele Luchetti, che ne ha realizzato anche una fortunata versione cinematografica. “Siamo soddisfatti del risultato ottenuto, anche se fatto in corsa, date le tempistiche strette. La stagione teatrale che va ad incominciare è il pezzo forte, ma noi cureremo anche spettacoli di danza e per ragazzi”, ha continuato Luca Fornari. “Questo vuole essere l’inizio di una funzione molteplice del teatro; certamente, un contenitore di emozioni, di arricchimento per l’anima e per lo spirito, ma che deve diventare anche la casa della cultura. Speriamo che in questo nuovo spazio tutte le forze vive, le competenze, le iniziative, le esperienze possano trovarvi un punto di riferimento, per coordinarsi e poter crescere”. Cultura e spettacolo come straordinari strumenti di coesione per una comunità, e di inclusione, che possano cioè favorire il dialogo tra diverse culture e sensibilità. Non ultimo infine, l’obiettivo di promuovere le bellezze del nostro territorio. Il Teatro dell’Unione, classico all’italiana, ha 160 anni e oltre di storia. “E’ un teatro che ha fatto e fa la storia della città e della sua cultura”, ha proseguito il sindaco Leonardo Michelini. “Una città che non è stata sempre e solo papalina, poco aperta e rinserrata in se stessa, ma anche liberale e aperta al rinnovamento e al confronto. Vogliamo riportare le persone a teatro, ma anche riportare il teatro al centro di una direttrice culturale che parte dal quartiere San Pellegrino, prosegue nella bellissima piazza del Comune, prosegue al Corso e sfocia nella piazza Verdi, dove si staglia la magnifica facciata del teatro, disegnata dall’architetto Vespignani”. A concludere, l’intervento di Alessandro Berdini, direttore artistico del circuito teatrale. “ATCL è nata nel 1981, per dare modo a tutti i comuni del Lazio, una regione fortemente romanocentrica, di avere ciascuno un proprio teatro. Anche in una piccola comunità è importante che ci sia un luogo dove incontrarsi, dove non ci siano cellulari né televisione, ma persone, che raccontano della vita vera, del mondo, delle cose. Riaprire un teatro storico significa incanalare le energie che può sprigionare, a beneficio della città e dei comuni vicini. La nostra prospettiva è quella di dare un sostegno forte per qualificare e far rivivere un teatro chiuso da troppo tempo. Sono contento ed emozionato che possa riaprire il più bel teatro del Lazio”.

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