Luci sulle borse da sposa di Benedetta Bruzziches

Paola Maruzzi

La bag desinger di Caprarola segna un nuovo canone cerimoniale: fantasioso, pulsante di vita, espressivo. Anticipazioni sulla nuova collezione: “Sarà ispirata alla Venere che abita ogni donna”.

C’è chi osa portarla all’altare al posto del bouquet, chi la sfoggia come un gioiello in versione minaudière, chi sceglie il pezzo unico d’artigianato, chi la vuole eclettica per  staccare da tutto il resto. Ebbene sì, future sposine, l’epoca della borsa-camaleonte che si mimetizza (e scompare) con l’abito bianco è tramontata.

Oggi il matrimonio porta alla ribalta clutch che sappiano stare al centro della scena, pochette da tenere tra le mani come un scrigno segreto per ricordare al mondo l’importanza di celebrare il grande evento della femminilità.

A dirlo è Benedetta Bruzziches, la visionaria designer di Caprarola che ha conquistato le passerelle più glamour dello star system. Le chiedo un appuntamento telefonico in una calda giornata di luglio per aiutarci a guardare dentro questo fenomeno fashion. E scopro che sotto il tappeto di lustrini dell’alta moda ci sono storie sospese di femminilità. Insomma, non sono le nostre amiche borse ad essersi montate la testa ma siamo noi donne a reclamare un nuovo canone cerimoniale: fantasioso, pulsante di vita, espressivo. In definitiva, sensoriale.

“Libero è il primo aggettivo che mi viene in mente quando si parla di wedding. Non dobbiamo più esser costrette a seguire lo stesso copione. Nel rispetto della sacralità del rito, una donna può sentirsi a suo agio anche sposandosi in jeans e corpetto. L’ha fatto la mia amica d’infanzia MariaElena ed è stato bellissimo – spiega la stilista prendendo le distanza da una certa etichetta trita e ritrita – La linea di borse che ho disegnato per le spose sono molto più che un feticcio fashion, racchiudono un totem, sono un talismano ed evocano quello che credevamo aver lasciato alle spalle. Mi spiego: nella mia concezione, la borsa riporta a galla un tabù secolare. Se sfogliamo la storia della moda, notiamo che la borsa femminile è nata per compensare la mancanza di tasche, accessorio tipicamente maschile: solo gli uomini, infatti, potevano avere accesso a quella zona franca sartoriale così vicina alle parti intime. Alle donne questo era proibito, di qui l’esigenza di allontanare dal corpo la tasca-contenitore. Le cose sono cambiate ma qualcosa riaffiora sotto forma di reminiscenza. Ecco perché abbiamo ancora pudore nel guardare dentro la borsa di una donna. Ed ecco perché difficilmente le vedremo sdoganate nel momento topico dell’altare ma saranno sempre più protagoniste prima e dopo lo scambio delle sacre promesse”.

Nella collezione per spose e damigelle targate Benedetta Bruzziches ritroviamo tutto l’immaginario dei suoi pezzi particolarissimi e “made in family”, come ama ripetere: ci sono le suggestioni marine di Ariel, le linee pulite di Pencil Case Magic Mirror come la clutch con la scritta tridimensionale “Bride” sulla parte superiore e specchietto, la Smiling Moon, che con il suo tributo alla luna, è perfetta per un matrimonio serale

Oro, bianco, argento e blu illuminano la scena dell’evento tradizionale per antonomasia. “I colori sono importanti, ci aiutano a scoprire cose che non conosciamo. Ogni modello rispecchia una diversa personalità e ogni sposa può chiedere di personalizzare la sua borsetta”.

Ciclicamente, ogni tre-quattro mesi, la linea creativa di Benedetta cambia pelle, si evolve. “Oggi la borsa che mi rappresenta è Ariel, è lei che indosserei se dovessi partecipare a un matrimonio. Ariel è una bolla d’ossigeno che dagli abissi marini risale in superficie. Non capisci bene di cosa si tratta perché è un archetipo: parla alla regina che abbiamo dentro e la tira fuori. È un esca”.

Gettare l’amo alle emozioni è quello che la bag designer continuerà a fare anche nella prossima collezione: ci lavora da quattro mesi e verrà presentata a settembre a New York e a Milano. “Sarà un ricamo 2.0, le sue forme lasceranno intuire la manualità e la lentezza con cui è stata plasmata. Ci saranno intarsi di porcellana di limoge lustrati al terzo fuoco e la maestria di Paola Marinuzzi. E a dare ispirazione ci sarà Venere, la dea dell’amore che abita ogni donna”.

Il destino delle pochette da sposa della primavera/estate 2018 è già segnato.

 

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