La ricetta/Quella pizza che rende speciale la colazione di Pasqua

L’antica preparazione della pizza di Pasqua nel viterbese rappresenta un momento di festa e convivialità. La tradizione legata alla “Piazza” è estremamente ricca e conoscerla rappresenta anche un’occasione per apprezzare il contesto storico e territoriale in cui si colloca, il borgo di Bagnaia ha la spiccata provenienza del prodotto. “La Torta di Pasqua” racconta un percorso nei luoghi tra forni comunitarie impasti in famiglia.
Nella Pizza di Pasqua si perpetua una tradizione antichissima in cui si riconoscono le famiglie, ma anche i produttori, fornai e panettieri, che nei giorni della settimana santa vivono un grande fermento, per reperire i migliori ingredienti, anche quelli da abbinare nella degustazione della pizza , a cominciare dai salumi. E poi, l’attesa del consumo conviviale nella tradizionale colazione della mattina del giorno di Pasqua, in un tripudio di profumi, sapori e colori.

La ricetta

Ingredienti:

4 uova
400 gr. di farina
200 gr. di zucchero
25 gr. di lievito di birra
100 gr. d’olio extravergine Dop Tuscia (o in alternativa strutto o burro)
100 gr. di latte
1 pizzico di vaniglia
1 pizzico di cannella o anice
buccia grattugiata di limoni e/o arance
e, se si vuole, qualche goccia di liquore dolce (a piacere)

Preparazione:

Si scioglie il lievito di birra in acqua tiepida e si aggiunge, a poco a poco, la farina fino a formare una palla molto morbida, tipo pastella, che va messa a lievitare per alcune ore (circa 12).

A lievitazione avvenuta, dentro un grosso recipiente di “coccio”, si incorporano a questa pasta lievitata tutti gli altri ingredienti (esclusi i liquori), impastando continuamente con un mestolo fino ad arrivare, dopo alcune ore di faticosa lavorazione, alla formazione di una grossa massa di pasta omogenea, di consistenza simile alla pasta del pane.

I liquori vanno aggiunti con molta cautela, facendoli cioè scorrere in piccola quantità lungo il recipiente e mettendoli a contatto con l’impasto sempre protetto da uno strato esterno di farina, per evitare la co-siddetta “cottura della pasta”.

Si prepara un tegame a bordo molto alto, ungendolo internamente con lo strutto o burro, e vi si depone all’interno una quantità di pasta tale da raggiungere la metà dell’altezza del tegame.

Si lascia quindi lievitare per alcune ore in un ambiente tiepido, a temperatura costante (una volta si usava la madia), fino a quando la pasta non raggiunge il bordo superiore del recipiente.
Si bagna lo strato superiore con un pennello imbevuto di uova sbattute e si mette tutto al forno.

All’interno di questo, durante la cottura, si avrà un ulteriore accrescimento della pasta che supererà così il bordo del tegame, facendo assumere alla pizza il caratteristico aspetto a fungo, con il cappello di un bel colore marrone scuro, lucido.

Alla pizza di Pasqua nella tavola si accompagnano le uova sode i salumi, per molti la coratella. Insomma, una colazione sostanziosa che dà il buon inizio a una nuova Pasqua. In ogni senso!

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