La lista di Schindler, anche una rievocazione teatrale

lista di Schindler Carlo Giuffrè

Ricordare la Shoah con la figura Oskar Schindler per chi scrive è riportarsi a un argomento della maturità classica, volutamente scelto per il  grande fascino suscitato dal personaggio. Rievocarlo oggi nell’imminenza della Giornata della Memoria che ricadrà il prossimo 26 gennaio significa mettere in luce soprattutto alle nuove generazioni un fatto significativo e nello stesso tempo aberrante che ha investito la storia mondiale, semplicemente con la figura di un grande uomo, Oskar Schindler, l’industriale proclamato un Giusto d’Israele (http://it.wikipedia.org/wiki/Giusti_tra_le_nazioni) e diventato famoso grazie al memorabile e pluripremiato film di Steven Spielberg. Oskar Schindler un uomo che ha vissuto e agito in uno dei periodi più assurdi e folli della storia, il periodo della dittatura e dell’ideologia nazista. Non ha compiuto un’impresa strepitosa, o inventato chissà quale meraviglia, ha semplicemente agito secondo la propria coscienza, ha “semplicemente” salvato la vita di 1200 persone tra uomini e donne e questo fa di lui un eroe. “Chi salva la vita di un solo uomo salva il mondo intero” questa frase, detta a Oskar da Itzhak Stern, suo contabile, fu il seme che germogliò nel suo animo, l’attimo in cui forse, inconsapevolmente, decise di opporsi a suo modo alla follia che lo circondava.

L’attore Carlo Giuffrè, uno dei grandi maestri del teatro italiano, è il protagonista del toccante spettacolo La lista di Schindler, che porta in giro per l’Italia e in ricorrenza della Giornata della Memoria sarà in scena nella vicina Umbria, a Magione il 24 gennaio e a Città di Castello al Teatro degli Illuminati il 25, dando voce e volto alla storia di Oskar Schindler che ripercorre e ricostruisce quegli anni, in cui migliaia di ebrei polacchi furono rastrellati e portati nei campi di concentramento, mentre a Varsavia fu eretto il più grande ghetto d’Europa. Storie ordinarie di uomini e donne che si intrecciano con quella straordinaria di un uomo, che li salvò dalla follia di una ideologia. Una salvezza testimoniata dal ricordo e dall’esistenza oggi di uomini e donne, figli e figlie, che non sarebbero vivi senza la caparbietà di Oskar Schindler.”Portare a teatro la sua storia è un’esigenza del racconto” dice l’attore. Raccontare una storia che ricordi un periodo buio, ma che possa dare testimonianza della speranza che l’uomo ha la capacità di ribellarsi alle mostruosità compiute dai suoi simili e un dovere. Peccato non averlo in scena  pure in uno dei teatri della Tuscia, ma importante è ricordare, ricordare sempre, soprattutto oggi in cui altri fatti feroci ribadiscono quanto ideologie esasperate possano indurre a fanatismo e follia.

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