L’ olivicoltura al top nel Viterbese. Marchio unico e rete autorevole

Il settore olivicolo riveste nel Lazio e in particolare nel Viterbese una rilevante importanza. Questo è il periodo in cui ce ne accorgiamo di più:l’olio nuovo riempie le dispense di ogni casa,le feste con gli assaggi nei luoghi della Dop ne rafforzano il buon sapore reso dall’eccellente qualità.
Gli elevati standard qualitativi raggiunti dal settore olivicolo-oleario nella Tuscia, sono il frutto di un lungo e infaticabile lavoro che ha coinvolto tutti gli attori della filiera olio durante l’ultimo trentennio.
Questo processo, ha coniugato l’adeguamento del settore ai vari input esterni, sia a livello normativo sia d’innovazione tecnologica, è stato reso possibile dalle nuove politiche agricole, tese ad accrescere l’aspetto qualitativo delle produzioni grazie al sostegno economico e finanziario previsto nei programmi migliorativi che si sono succeduti da oltre un decennio a questa parte. L’intero settore olivicolo ha beneficiato di tali effetti e dei programmi operativi, tanto è che l’innalzamento degli standards produttivi della produzione primaria si è reso evidente da quando sono in essere i numerosi premi e dai concorsi nazionali in cui gli oli viterbesi si contraddistinguono sempre e positivamente, rispetto agli altri del territorio laziale.
Il nuovo piano olivicolo nazionale prevede massicci investimenti a tutela del settore, attraverso la messa a dimora di nuovi oliveti, la ristrutturazione degli impianti esistenti, il recupero degli oliveti in zone marginali. Il potenziamento delle strutture di stoccaggio sostenuta da un’incisiva politica di credito alle imprese. Il fulcro dell’innovazione per i prossimi anni si articolerà sulla creazione di un marchio unico, per il conseguimento e il recupero di quote di mercato, e infine un’IGP a tutela delle produzioni regionali.
Altro punto sintomatico è il controllo delle fitopatie, che per lungo tempo sono state abbandonate, le ultime annate hanno dimostrato quanto sia importante tale controllo, soprattutto sulla mosca olearia, che ha falcidiato la produzione regionale 2013/2014.
L’Organizzazione Professionale LATIUM, prima nel Lazio per numero di associati e superficie olivetate, promossa da Coldiretti, si è mossa per prima per il ripristino e il potenziamento di tale misura utilizzando oltre ai campionamenti sul territorio la creazione di un portale web, dove i produttori possono informarsi in tempo reale, sull’andamento degli attacchi di mosca, riferiti alla propria zona di produzione.
Inoltre si è rilevato strategico il ruolo per il nostro territorio dell’ l’Università della Tuscia, in prima linea sul problema della Xilella Fastidiosa, anche se al momento nel territorio Viterbese non si segnalano attacchi.
E’ auspicabile una più stretta collaborazione tra Università della Tuscia e gruppi di ricerca interdisciplinari, associazioni di categoria, che insieme possono far fare un salto in avanti alle nostre produzioni.
Nell’anno segnato dall’Expo e da una annata eccellente di produzione passi il messaggio di fiducia ma anche di stimolo per le imprese del territorio che intendono allargare i loro obiettivi per intraprendere iniziative originali, in collaborazione con il mondo della ricerca, per valorizzare adeguatamente le loro eccellenze agroalimentari.
*Assaggiatore e cultore d’olio

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