Il Dendronaturalismo di Giuseppe Rossi in mostra a Ronciglione

Personale dell’artista Giuseppe Rossi, “Un viaggio nell’anima degli alberi, avvolti dalle loro spire , nelle profondità del mistero”.
Sabato 22 agosto ore 18.00 inaugurazione della mostra di pittura dell’artista Giuseppe Rossi, romano di nascita ma da anni residente a Soriano nel Cimino, curata dalla storica critica d’arte D.ssa AlessandraCorsi .Accompagnerà l’inaugurazione un piacevole intrattenimento musicale per i visitatori presenti con il duo Bass’n Voice Basso Mauro Dolci, Voce Diana Saiu, L’evento è patrocinato dal Comune di Ronciglione. La personale di pittura dell’artista Giuseppe Rossi dal titolo “IL DENDRONATURALISMO: la facoltà della visione artistica” è organizzata dall’Associazione culturale “Andar per Arte” e si svolge presso lo Spazio espositivo ITERLAND – Corso Umberto I° n. 54 – Ronciglione .L’autore nelle sue opere prende ispirazione dalla natura ma nello stesso tempo può definirsi informale. Tecniche prevalenti: olio e acquerello.
Domenica 30 Agosto alle ore 18 come finissage della mostra è previsto un incontro-dibattito a cura dell’artista stesso insieme al fotografo creativo Marco Scataglini dal titolo: “L’arte contemporanea: ma è tutto arte?”. La mostra si concluderà con un brindisi.
Presso lo spazio Espositivo itrland in C.orso Umberto I, 54 Ronciglione

L’artista: La fase creativa di Rossi, che definirei dendronaturalistica mette l’attenzione sui tronchi macerati, contorti, nodosi di ulivi e castagni, il bruno, l’arancio, il giallo paglierino, ma anche il bianco glaciale un azzurro trasparente sono appunto familiari a chi passeggia, corre, lavora sotto le fronde ombrose estive o i secchi rami invernali. Rossi non guarda più al paesaggio, non lo interessa più, ma sceglie il particolare, lo seleziona, lo ingrandisce e lo fa proprio; la corteccia, l’incavo di un tronco vuoto, svuotato eppure resistente, saldo occupano tutto lo spazio della tela, il punto luce esterno ne mette in risalto una parte. La pianta secolare è testimone muto e immobile del vissuto umano, del lavoro, della fatica, del piacere, delle passioni, della morte degli esseri viventi che intorno ad essa hanno condotto la propria esistenza. Non si tratta di foglie dalla breve vita e neanche di rami, che l’uomo facilmente piega al proprio volere, ma di tronchi saldi, che continuano a vivere assorbendo nutrimento dal terreno nonostante il mondo intorno cambi in modo frenetico.
Alessandra Corsi Critica d’arte

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