Giulia Farnese e quel prezioso affresco nella Chiesa della Valle a Carbognano

Carbognano in provincia di Viterbo, nascosto tra castagni e nocciole nei monti Cimini, sconta la vicinanza di Caprarola, che con il Palazzo Farnese, rimane la meta preferita dei turisti, i quali spesso non conoscono che, a soli quattro chilometri, c’è Carbognano. Duemila anime che vivono di corilicoltura e della raccolta delle castagne. Ad aspettarmi “Cris” ovvero Cristiane Luz, assessore al turismo di origini Brasiliane e da molti anni trapiantata nella Tuscia. Ha le idee chiare su come rilanciare il turismo, non vede l’ora di partire con iniziative che possano portare visitatori alla scoperta di questo incantevole paese nascosto tra i monti della Tuscia. Parla della bellezza degli affreschi del castello Farnese, al centro del paese, della commozione provata nel vederli la prima volta, come se la bellezza sia un linguaggio universale ed ha il potere anche di far piangere. Ora il castello è chiuso al pubblico a causa dei cedimenti che si sono registrati in occasione del terremoto di Amatrice. Ci avviamo per i suggestivi vicoli alla visita della “Chiesa della Valle” tutti la salutano, s’intrattengono e fanno domande, segno dell’affetto dei paesani nei suoi confronti. La piccola Chiesa di campagna, impiegata originariamente come luogo di culto per eremiti, è oggi inglobata all’interno del cimitero. In essa è custodito un prezioso affresco in cui è raffigurata la Madonna con Bambino, l’opera è stata eseguita dal pittore Antonio Massaro da Viterbo detto il Pastura, attivo tra il XV e XVI secolo, allievo del Perugino e del Pinturicchio. Il Dipinto è collocato sopra l’altare, mostra subito due vistose crepe, ai lati del volto della Madonna come se nel loro inevitabile percorso dovuto all’incuria degli uomini, lo avessero volutamente evitato, anche l’umidità rende la sopravvivenza dell’affresco precaria, tale da rendere quanto prima un restauro e una messa in sicurezza. La cosa, sicuramente non sfuggirà al visitatore attento, è senza dubbio la semplicità e al tempo stesso la bellezza del volto della Madonna, che la tradizione popolare vuole dipinto da angeli. Ci sono ipotesi, non confermate, che il volto appartenga a Giulia Farnese detta appunto La Bella. Le chiavi per visitare la Chiesa in programma quella di “Santa Maria” voluta da Giulia Farnese, non aprono, un piccolo contrattempo, sembra che appartengono ad un’altra serratura, ma subito dal Comune arrivano quelle giuste e lo scrigno si apre e si può visitare.“Giulia Farnese, sorella del papa Paolo III ha voluto la costruzione e il mantenimento della “Chiesa di Santa Maria” dedicata alla Concezione Immacolata della Beata Vergine” così si legge dalle memorie di Padre Stefano Orlandi. Qui possiamo constatare che è stato fatto un buon lavoro di restauro e di consolidamento, visto che nel corso degli anni fu adibita prima a palestra poi a rimessa. Colpisce il visitatore l’affresco situato nella nicchia alla sinistra dell’entrata principale, dove il volto di una donna al situata al centro dell’immagine ricorda quello giovane, ammirato precedentemente nella “Chiesa della Valle”, sembra che lo spirito di Giulia Farnese riviva ancora tra quelle queste mura e nei vicoli dell’antico paese. Usata dalla famiglia per la sua bellezza per aprire le porte dei palazzi del potere di Roma e consolidare la l’egemonia politica, poté trovare la pace che cercava solo e in tarda età, nella sua Carbognano, dove si dedicò al buon governo del paese. Carbognano attende solo di essere riscoperta da un turismo lento, amante della storia, dell’arte e della buona tavola. I media internazionali stanno dando ampio risalto alle bellezze del territorio Il Financial Times ha eletto a «luogo ideale» per vivere la Tuscia. Il corrispondente Guy Dinmore l’ha definita una location unica «dove mixare storia, ambiente, relax». The Guardian ha celebrato le meraviglie paesaggistiche e culturali della provincia di Viterbo e della fantastica zona collinare della Tuscia, definita la nuova Toscana. Lonely Planet, la guida di viaggi più famosa e venduta al mondo,in un ampio e dettagliato reportage firmato da Lee Marshall, la segnala come tappa obbligata tra le dieci migliori del pianeta. Impronte ineguagliabili talvolta nascoste di una terra che è unica nel suo genere, e merita di essere considerata a tutti gli effetti una perla preziosa della nostra bella Italia.Piccoli e grandi tesori da salvaguardare ora,adesso.
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L’assessore al turismo Cristiane Luz

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