Giornate Microchip: 530 cani non finiranno in canile e si guarda alla 3° edizione

Si sono tirate le somme sulla Giornata del Microchip. A fare il bilancio dell’iniziativa è il consigliere delegato al benessere e alla tutela degli animali da affezione Maria Rita De Alexandris, che spiega: “Tutti i duecento dispositivi messi a disposizione dalla Asl veterinaria sono stati impiantati in altrettanti cani. Possiamo dire che anche hanno ricevuto il loro “battesimo”. Ora hanno una identità e sono riconducibili al proprietario. Come era stato detto, la stragrande maggioranza sono andati a meticci e trovatelli. Tutto si è svolto con la massima tranquillità in un clima allegro e sereno, canetti e padroni in fila già dalla mattina presto. É importante ricordare ai proprietari che le schede con i dati del cane potranno essere ritirate tra circa venti giorni presso lo “sportello diritti degli animali” (URP) che si trova in piazza del Plebiscito, sotto i portici di Palazzo dei Priori. Colgo l’occasione per ringraziare ancora tutti coloro che mi hanno aiutata a rendere possibile questa giornata: la ASL con il dottor Giovanni Chiatti e il dottor Giancarlo Nicolai, le associazioni FAVL, ANPANA, Musi Sereni e OIPA. Ognuno di loro ha partecipato con grande impegno, facendo in modo che tutto si svolgesse nel modo più semplice e veloce possibile. Ci tengo a ricordare – sottolinea ancora il consigliere De Alexandris – che tra la scorsa edizione e questa di sabato scorso, abbiamo applicato microchip a 530 cani. Per loro sarà impossibile finire in canile. Questo significa dignità per i nostri amici a quattro zampe, una maggiore serenità per i proprietari e un conseguente risparmio per i contribuenti. Mi auguro che ci possa essere una terza edizione di questa manifestazione e che possa diventare una consuetudine per la città di Viterbo. Non mi stancherò mai di ribadire un importante concetto – conclude il consigliere delegato al benessere e alla tutela degli animali da affezione De Alexandris -: chi decide di prendere un animale deve farlo responsabilmente; non sono giocattoli, hanno un grande rispetto e affetto per noi. E noi abbiamo il dovere di ricambiare. Basta guardarli negli occhi per capire”.

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