Gianluca Roselli: sognare l’America dalla Tuscia on the road

Gli americani la chiamano brotherhood, fratellanza. È la legge non scritta della strada, quel legame indiscriminato di mutuo soccorso. Bisogna partire da qui per guardare oltre la scorza dura dei centauri perché viaggiare in moto è un po’ come andare in montagna: se incroci qualcuno non puoi far finta di niente, ci scambi un saluto e poi riparti.
Bisogna partire dalla fratellanza, da quel “Like Brothers” dell’insegna, per ripercorrere la storia di Gianluca Roselli, oggi alla guida della Harley-Davidson Viterbo, la sua scommessa di vita, il primo a portare nel 1999, assieme al socio Mario Corinti, il marchio di Milwaukee nella Tuscia. “Tutto comincia dall’amicizia con Carlo Talamo, un personaggio fuori dal comune, colui che ha contribuito a creare il fenomeno Harley-Davidson in Italia e ha riportato le Triumph nel nostro mercato…l’imprenditore visionario che aprì il mercato italiano al sogno americano costruendo la prima rete di rivenditori monomarca. Lo conobbi nel 1996 a Roma, a una gara di short track”.
In quegli anni l’immaginario del motociclista si stava modificando: al gusto ribelle dell’evasione si aggiungeva una nuova consapevolezza, una controtendenza culturale più “urbana”. Talamo è stato un grande interprete di questo cambiamento. Ha lasciato il segno anche nell’industria pubblicitaria firmando campagne decisamente fuori dal comune e scombinando la grammatica del marketing con un linguaggio poetico e autentico.
“Portare lo status symbol americano a Viterbo è stata una sfida – continua Gianluca -. Non volevo un semplice negozio ma un punto d’aggregazione, un luogo in cui la passione per le due ruote potesse sentirsi a casa. Il progetto non tarda a realizzarsi. Oggi siamo il principale rifermento per i biker del Lazio e non solo”.
Lo confermano i quattro riconoscimenti internazionali che Harley-Davidson Viterbo ha ricevuto come miglior concessionaria d’Italia. “Non è solo una questione di performance di vendita. La forza di un brand come il nostro sta nel raccontare storie, nella capacità di connettere persone, nel gettare ponti tra mondi diversi”. L’universo musicale recepisce subito il richiamo e attorno a Gianluca e al suo staff iniziano a gravitare figure del calibro di Max Gazzè e dei Dear Jack.
Come tutte le vicende positive anche questa è contagiosa, si riversa sul territorio in cui è radicata. Basti pensare alle iniziative siglate dal Viterbo Chapter, club nato e cresciuto di pari passo con la concessionaria e che oggi raggruppa oltre cento appassionati. “Periodicamente organizziamo raduni a cui prendono parte in tanti. Il 50% dei partecipanti proviene da fuori Regione. La Tuscia ha una naturale vocazione per essere girata e apprezzata in sella. Sfatiamo un luogo comune, l’harleysta è un turista ‘slow’: fa rumore ma sa cosa significa rispetto, è un gentleman della strada, viaggia per godersi i paesaggi”.
A chiudere il cerchio torna quella fratellanza da cui tutto è partito. “Il Viterbo Chapter è il motore di numerosissime iniziative benefiche tra cui ricordo la raccolta fondi per gli alluvionati della Liguria. A Natale, come ogni anno, gli harleysti della Tuscia entreranno in alcune case-famiglia di Viterbo per portare doni ai bambini meno fortunati”. Perché oltre a una passione fuori dal comune hanno anche un grande cuore.
Nella foto:Gianluca Roselli a sx e Carlo Talamo a dx

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