Francesco Maria Capotosti: i miei gioielli? Sculture da indossare

Un artista che nel cuore di Viterbo crea gioielli, conforma sculture, linee singolari elementi, oggetti, che non nascono per caso, ma che hanno una genesi ben precisa: la passione, il gusto, il talento e, diciamolo, nel suo caso c’è anche una propensione genetica, la sua mamma di cognome fa Ghignoni, gioiellieri, argentieri dal 1865, la gioielleria era situata nella Via Roma, il cuore di Viterbo. Francesco ha respirato quegli spazi, quegli oggetti preziosi, sono stati il suo nutrimento in un crescendo che lo ha portato sino a dedicare la propria vita alle pietre preziose, alla creazione di gioielli tanto da decidere di fare di una passione un lavoro.

Come si realizza un gioiello; quali sensazioni suscita la sua creazione?
Ogni mio gioiello nasce innanzitutto da un disegno che poi si concretizza e si valorizza nella realtà con metalli e pietre preziose. L’emozione che suscita dipende dall’armonia delle forme e dei colori ma soprattutto dal messaggio estetico-culturale, da quel valore aggiunto che chiamiamo creatività. Ogni mia creazione è una microscultura da indossare e da vivere.

Come sceglie i materiali? Pietra dopo pietra cercando le migliori che si adattino al suo disegno…
Le pietre sono un elemento fondamentale per un gioiello perché i colori scelti si traducono in emozioni, in sensazioni capaci di evocare ambienti, profumi, stili di vita, sogni e forme che vestono la nostra personalità.

Il suo cliente è colui che cerca oggetti pregiati con un livello qualitativo importante che duri nel tempo, oppure chi cerca l’oggetto esclusivo per la circostanza particolare?
Il mio cliente cerca il pezzo unico, studiato ed adattato alla propria personalità, alla propria sensibilità, mantenendo sempre quell’alta qualità artigianale che rende un prezioso pura emozione.

Il sistema di vendita on line le ha dato un nuovo indirizzo commerciale aprendo verso un pubblico più vasto?
Il sistema di vendita online (e-commerce) è un campo che stiamo sperimentando e ampliando. Oggi i mercati si sono diversificati e allargati e un sistema che può raggiungere potenzialmente una clientela più vasta, sia nazionale che internazionale, è un percorso direi quanto efficace quanto necessario.

Il presidente della Consulta degli Orafi di Arezzo recentemente ha dichiarato che bisogna formare i giovani alla creazione di oggetti che corrispondano alle richieste attuali. A Viterbo ci sono ipotesi di corsi formativi o work shop di cui lei è stato docente e lo sarà?
A breve ho intenzione di organizzare corsi di formazione sia per Orafi e Designer che per aspiranti tali. A Viterbo non esiste attualmente una “Scuola Orafa Viterbese”, quindi potrebbe essere un momento di formazione culturale di alto livello.

Il gioiello è la piccola scultura che la porta alla creazione di sculture vere?
Esiste un unico rapporto tra gioiello e scultura, cosicché un gioiello ha in sé una potenzialità di sviluppo di forme monumentali e viceversa. Questa è la peculiarità della mia filosofia, della mia ricerca, di tutto il mio lavoro.

Il suo studio è nel cuore di Viterbo, che rapporto ha con la città? Si serve di laboratori locali?
Purtroppo non esiste per ora un rapporto “osmotico” con la mia città. Ho realizzato quattro monumenti in Trentino e mi piacerebbe realizzare qualcosa anche per Viterbo.
“Nemo profeta in patria”.

Viterbo città medioevale dalle cento torri, dalle belle fontane. Una storia che contamina le sue creazioni?
Sicuramente molte delle mie forme si sono ispirate alla città di Viterbo sia come fonti iconografiche sia come aspetti storici e culturali ma in una rivisitazione personale e attuale.

Qual’è stata l’opera realizzata più importante per lei?
Come ho accennato precedentemente le opere più importanti che ho fatto sono delle sculture monumentali in bronzo che ho realizzato per il Comune di Andalo in provincia di Trento.

Che cosa rappresenta per lei la Tuscia, quali sono i suoi luoghi del cuore?
La Tuscia è la mia Terra, rappresenta la mia identità, la mia storia. E’ questa terra che mi ha “generato”, che mi ha ispirato e che mi stimola ogni giorno. Sono le campagne, i paesi, i siti archeologici e tutta quella grande storia che non è ancora abbastanza valorizzata e apprezzata come meriterebbe.

Se dovesse pensare a una scultura da realizzare per Viterbo a cosa penserebbe?
Mi piacerebbe realizzare un leone in bronzo a grandezza naturale, simbolo della città di Viterbo.

…Lanciamo l’idea dello scultore Francesco Capotosti ai nostri amministratori..Chissà…
www.francescomariacapotosti.com
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