La fortezza di Rofalco. Vita quotidiana degli ultimi etruschi

Il Gruppo Archeologico Romano, in occasione della ventunesima campagna di scavo a Rofalco, organizza una serie di eventi gratuiti nel comune di Farnese per diffondere la conoscenza del sito etrusco e rendere noti i risultati degli scavi.

Il programma prevede:

Sabato 13 agosto
Ore 10:00: Appuntamento a Farnese (VT) presso il Museo Civico «F. Rittatore Vonwiller», Via Colle S. Martino, snc – Tel +39.0761.458849
Visita guidata al museo ed al sito (circa due ore e mezza).
Un mezzo dell’associazione accompagnerà gli interessati ai piedi del sentiero della Riserva naturale della Selva del Lamone che conduce a Rofalco (ca. 15 min. di camminata). Giunti sul sito, archeologi e volontari guideranno i visitatori attraverso le antiche vie di Rofalco cercando di ricostruire l’atmosfera, gli usi e i costumi di una fortezza che si preparava a difendere il territorio di Vulci dall’invasione dei romani. Al termine della visita si potranno osservare gli archeologi al lavoro nelle diverse aree di scavo. Consigliato abbigliamento da escursione, cappello ed acqua.

Venerdì 19 agosto
Ore 18:00: Sala consiliare del Comune di Farnese, Corso Vittorio Emanuele III, 395 – Farnese
Conferenza: Gli Etruschi di Rofalco: reperti e ipotesi dei più recenti scavi a Rofalco

La mostra La fortezza di Rofalco. Vita quotidiana degli ultimi etruschi, allestita nei locali del Museo Civico «F. Rittatore Vonwiller» di Farnese, è un importante momento di questo progetto. È l’occasione di mostrare al pubblico oltre cento reperti, molti dei quali recentemente restaurati e esposti per la prima volta. La mostra è organizzata in differenti sezioni: preesistenze, immagazzinamento, economia, tessitura, ceramica d’uso quotidiano, tecnologia e strumenti, evidenze della distruzione, oggetti sacri e di pregio, scrittura. L’obbiettivo è quello di fornire al visitatore – anche grazie alla sperimentazione di nuove tecnologie di divulgazione audio-video – l’immagine più completa possibile della vita quotidiana della popolazione tardo etrusca dell’insediamento di Rofalco all’epoca della conquista romana.
Il Gruppo Archeologico Romano (GAR) è una organizzazione di volontariato che nasce nel 1963 con lo scopo di contribuire, attraverso la partecipazione diretta dei cittadini, alla tutela, alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano.

Rofalco è un piccolo ma relativamente ben conservato insediamento fortificato tardo-etrusco. Si trova circa venti chilometri a nord della città etrusca di Vulci ai margini dell’aspro altopiano vulcanico del Lamone, non lontano dall’odierna cittadina di Farnese .
Il sito, oggi immerso all’interno di una fitta e suggestiva foresta che è riserva naturale, controllava l’importante via naturale costituita dalla valle del fiume Olpeta e contribuiva alla difesa ed all’organizzazione della porzione orientale dell’antico territorio vulcente.

I dati archeologici indicano che venne fondato intorno alla metà del IV secolo a.C. e definitivamente abbandonato all’inizio del III secolo.

Le imponenti fortificazioni formano un semicerchio di circa 350 m e si conservano fino all’altezza di 4 metri; all’esterno si notano tre massicce torri quadrangolari. La porta principale, protetta da una quarta torre, si apre all’estremità orientale del sito. All’interno dell’insediamento, si individuano strade, magazzini, laboratori, abitazioni e cortili.
Le evidenti tracce di incendio e il crollo dei tetti sono la vivida testimonianza dell’assedio e della distruzione di Rofalco da parte dell’esercito romano.

Le indagini archeologiche sono iniziate nell’estate del 1996 e sono state sempre portate avanti dal Gruppo Archeologico Romano, anche per contrastare i danni provocati dagli scavatori clandestini. Nelle ventuno campagne di scavo è stato finora possibile indagare le strutture difensive e diversi degli edifici interni dell’abitato, riportando alla luce situazioni di notevole interesse. Questo è stato possibile anche grazie al contributo di diverse centinaia volontari italiani e stranieri.

Negli ultimi anni, accanto alle attività di ricerca, è stato progressivamente elaborato, in accordo con le diverse Istituzioni preposte, un progetto di valorizzazione e divulgazione che investe tutti gli aspetti del sito archeologico.

Per ulteriori informazioni
contattate telefonicamente: 342.6890599

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