Federica Marchetti racconta il suo libro C’è un cadavere in libreria

marchetti

Senza tè e biscottini ma l’atmosfera creatasi all’interno della libreria Etruria di Viterbo durante la presentazione del nuovo libro di Federica Marchetti C’è un cadavere in libreria ricordava senz’altro quella di un “caffè letterario” dove  scrittori, intellettuali e lettori si riuniscono amichevolmente attorno ad un tavolo per parlare animatamente  ed in piena libertà di Letteratura e Poesia; ed è proprio su questo sfondo che “Gli amici Scrittori”, Alessandro Linardi, Francesca Ventura e Alessandro Maurizi assieme all’autrice, raccontano la magia della letteratura Gialla e più in particolare la magia che anima le pagine del nuovo racconto di Federica Marchetti , “C’è un cadavere in libreria” , un giallo tutto al femminile  ambientato nella bellissima Viterbo “un po’ vera ed un po’ inventata “ come sottolinea l’autrice, dove le  protagoniste sono  due amiche inseparabile e ficcanaso Flavia Martelli ed Agata Cristi che in insieme decidono di aprire una libreria che chiameranno “Il Gatto Nero” e sarà proprio quest’ultima testimone di  un delitto che vedrà coinvolte in prima persona le due donne.

L’autrice dedica questo libro ad un suo grande idolo Agata Christie, traendo spunto proprio dal titolo di un suo libro“ C’è un cadavere in biblioteca”, La letteratura gialla da sempre è protagonista dei  suoi scritti, dalla saggistica alle sceneggiature ai romanzi. Come ci spiega, la natura di questo libro è particolare “ricordo che ero in vacanza sull’isola d’Elba quando mi affacciai al balcone e difronte al mare ed il cielo azzurri immaginai il lago di Vico ricoperto di neve(…)le mie idee sorgono da attività quotidiane, porto sempre con me un taccuino ed un blocco di post-it perché è proprio mentre sto accompagnando mia figlia a scuola, durante la fila al supermercato, nel traffico che trovo l’ispirazione.

“Scelta singolare “come sottolineano “Gli amici scrittori”, quella di aver incentrato le vicende del libro attorno a personaggi prevalentemente femminili, considerando che solitamente  la maggior parte della letteratura gialla si ricalca attorno a figure maschili, ma questa decisione, un po’ azzardata forse, nasce dall’idea che la donna sia motore della vita e che le sfaccettature del mondo femminile siano in realtà, secondo l’autrice, particolarmente adatte ad una scrittura che abbraccia temi quali : le gelosie , gli intrighi i misteri , le finte amicizie, i delitti. “Nella mia vita le donne sono fondamentali, conosco molto bene il nostro universo e forse non avrei coraggio a scrivere di uomini se non altro perché la visione che avrei di loro si costruirebbe  comunque a partire da una visione femminile”.

Al di là della trama e dei personaggi talvolta un po’ complessi, il libro è caratterizzato da una scrittura leggera e chiara. Attraverso un lessico non artificioso si viene catapultati all’interno di situazioni curiose e cariche di suspense avendo “ la sensazione di visualizzare davanti a se le scene del libro trasformate in scene di un film”

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