Elsa Berardi: a 13 anni una poetessa già pluripremiata

Elsa Berardi, una ragazzina di tredici anni e mezzo di Civita Castellana piuttosto riservata ma con il cuore pullulante di passioni: adora scoprire nuove città, vive per le fusa della sua micina e non resiste alla tentazione di scattare qualche foto ogni tanto. Crede nella vera amicizia, quella basata sulla sincerità, e sul rivelarsi segreti piccanti. Ma soprattutto ama la poesia.

È la valvola di sfogo che preferisce: le permette di “abbellire” tramite versi, e volendo rime, la sua concezione sul mondo esterno e su ogni evento che lo anima. “Semplicemente crescendo, poco alla volta, ho scoperto la poesia. All’inizio mi sentivo un pesciolino fuor d’acqua, io, che neanche avevo finito la seconda media intrappolata in quella gabbia di facce, di sorrisi, di sensazioni…avevo due peperoni maturi al posto delle guance, diavolo! Non è ancora il mio habitat, ma devo dire che sto bene. Si, mi sento davvero appagata. So di non darlo a vedere, ma con tutti quegli occhi puntati quando sono stata chiamata a ritirare i miei riconoscimenti, mi sentivo davvero obbligata ad emergere dalla mia crisalide. L’obbligo più bello che mi fosse mai donato. E qualsiasi altro pensiero, se mi distoglie dall’emozione, deve pazientemente attendere”.

Alla sua tenera età, questi i traguardi già raggiunti: prima classificata con la poesia “Stanotte” nella Sezione Giovani del Premio Nazionale di Poesia “Maranatà”, tenutosi a Conversano il 22 maggio; quinto posto con la poesia “Supplizio fatal” nella Sezione Poesia (aperta sia a giovani che ad adulti del Concorso Letterario La Penna del Drago, tenutosi il 6 novembre a Bologna; seconda posizione, sempre con la poesia “Stanotte”, nella Sezione Poesia Giovani del Premio Internazionale di Arti Letterarie “Thesaurus”, svoltosi il 12 novembre nella città di Matera, dove per l’occasione era presente Piero Badaloni facente parte del Comitato D’Onore; diploma di Distinta Partecipazione nella Sezione Poesia della III edizione del Premio Accademico Internazionale di Poesia e Arte Contemporanea “Apollo Dionisiaco”, tenutosi a Roma il sabato 26 novembre (il diploma è stato redatto appositamente per tre minori – tra cui Elsa – su 723 opere partecipanti); menzione speciale nella Sezione Poesia della IX edizione del Premio Letterario Nazionale Patrizia Brunetti, tenutosi il 3 dicembre a Senigallia.

Urlare muta. Danzare immobile. Guardare il mondo a occhi chiusi, mentre dorme. In poche parole, il portone del sempre possibile è tatuato nella sua anima. È questa la filosofia che la ispira nel comporre i suoi versi e nella ricerca delle tematiche da trattare. “Entro in stretto contatto col tema che voglio trattare immaginando la struttura che ritengo più adatta alla sua importanza. Se sono in vena di inserire metafore mi lascio ispirare e trasportare dagli elementi (materiali e non) più consoni per riuscire a far cogliere quel determinato aspetto di qualcosa. Un po’ come comporre un tema per la scuola, la scelta del lessico, le accurate descrizioni che esigono gli insegnanti, ma in maniera mille volte più svincolata e serena. L’argomento che da poco ho introdotto nei miei testi di sfogo è l’immotivata necessità di alcune persone di sminuire il ruolo del gentil sesso nella vita quotidiana , i classici “zitt’e cucina” per intenderci. Ma il soggetto più gettonato di ciò che scribacchio è la natura, diciamo. Penso che nel suo silenzio sia colei che conosce meglio il genere umano. Inanimatezza non significa stupidità”.

Elsa adora l’adrenalina del movimento mentre compone i suoi versi. La maggior parte li ha scritti viaggiando, su un sedile del treno tra un panino trangugiato e l’ascolto di una buona canzone. Usa i tradizionali penna e taccuino, ma anche gli strumenti della nuova generazione come lo smartphone. E si lascia trasportare dai grandi poeti del passato. “Gli stilnovisti mi incuriosiscono, in particolare il grande Dante innamorato: con quella voglia smodata e incessante di “confessarsi” alla sua Beatrice! Ultimamente però sto studiando il Leopardi e ho scoperto che quel suo fare schivo e ombroso ma estremamente immortale mi sta conquistando giorno dopo giorno. Apprezzo anche il Foscolo e mi diverto a ricreare il suo stile”.

La poesia le sta regalando grandi riconoscimenti. E nel futuro si augura di continuare a seguire la sua vocazione. “Vorrei senz’altro nel mio futuro dedicare gran parte del mio tempo a comporre versi. Scrivo anche un giornalino mensile con alcune amiche, quindi mi piacerebbe volentieri anche comporre articoli per una rivista d’attualità”.

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