Grande viaggiatrice, visitò l’URSS nel 1930, il Turkestan, il Caucaso, la Manciuria durante l’occupazione giapponese del 1935, l’Afghānistān, l’India durante la seconda guerra mondiale, il Nepal nel 1951 e il Tibet nel 1965, documentando le sue impressioni e avventure in libri-reportage.
Indiscutibilmente una donna avanti, una donna soprattutto libera. Nel 1924 Ella partecipa ai Giochi olimpici guidando la squadra svizzera di vela, unica donna e la più giovane della competizione, classificandosi nona su 17 partecipanti nella categoria della Vela in solitario. Descrive la sua vita avventurosa nel bel libro “Crociere e Carovane La mia vita miei viaggi” a cura di EDT srl, una vita, la sua nella quale non si è mai risparmiata, perché non serve un eccesso di prudenza la vita è una partita che va giocata fino in fondo, sempre parole sue, che ti catturano subito, come i suoi viaggi, in territori allora poco conosciuti alla vigilia della seconda guerra mondiale, che spazzerà via il mondo intero. Viene riconosciuta come fra le maggiori scrittrici – viaggiatrici del novecento Ella Maillard (1903-1997) Ha iniziato a scrivere per caso, quasi un’incontro fortuito, un modo per prendere una direzione, quando da giovane non sai che strada farai, e metti in discussione ciò che ti viene offerto, perché sei alla ricerca di un tuo modo di percorrere la vita. Inizia a scrivere per potersi finanziare un viaggio in Russia, dove vive a contatto con la popolazione e nelle sue lunghe file, accaparrarsi i per i beni di prima necessità, conosce l’anima di questo popolo, dove le differenze sociali vengono cancellate da un modo di vestire anonimo e uguale, dove l’unica differenza che percepisci e quella degli occhi. Le due sue grandi passioni la vela e lo sci gli saranno utili per entrare nei circoli sportivi, fare nuove amicizie e intraprendere nuovi viaggi. Un solo rimpianto non poter realizzare il sogno di una vita, veleggiare nei mari tropicali con la sua amica Miette, costretta per problemi di salute a rinunciare. Non ha mai avuto paura nel suoi viaggi, l’unico incidente spiacevole in Cina dove trova i soldati Giapponesi, caricati di odio, verso la popolazione sottomessa, stesso copione si verificherà di li a poco nella vecchia Europa. La bellezza della natura incontaminata, lo stile di vita dei pastori Mongoli l’affascinano. Si procurerà da vivere scrivendo per giornali e tenendo conferenze, ma sempre in funzione di poter ripartire. Negli ultimi anni di vita sceglie di fermarsi sulle alpi Svizzere, quel legame con la neve è impossibile da recidere,fomenta troppi ricordi . Il viaggio in Asia Centrale, riassume la sua sete di ricerca e di crescita interiore, e la induce verso una vita perfetta che inconsciamente stava cercando, “il mio viaggio prosegue verso una realtà meravigliosa, dove l’amore e l’obbedienza sono la più grande avventura e la più grande felicita che sia dato vivere.
Ella Maillart ha sempre cercato un modo di viaggiare semplice che le permettesse di stare a contatto diretto con la vita locale. Il libro “Crociere e Carovane La mia vita miei viaggi” rimane una testimonianza per tutti i viaggiatori erranti e sognatori di un viaggio ancora tutto da scoprire.
Ella Maillart, la scrittrice vagabonda
Luciano Pasquini