Elezioni/Lega i candidati alla Camera, Contardo e Mancinelli “Stop Fornero”

Riceviamo e pubblichiamo:
Stop Fornero: è questo uno dei punti saldi della proposta di governo di Matteo Salvini, confluita, poi, nel programma di centrodestra. Ed è così che in un’economia fatta solo di numeri e di equilibrio dei conti, si torna finalmente a parlare di persone. Di lavoratori. Inchiodati dalla legge Fornero al proprio posto di lavoro fino a 66-67 anni. Una riforma studiata per ridurre, o quanto meno contenere, un debito pubblico che, nonostante i sacrifici imposti agli italiani, continua a salire. Segno che in economia non esistono ricette di sicuro successo. E che non sia per niente sbagliato percorrere altre strade, soprattutto se queste riportano al centro delle decisioni le persone e la qualità della loro vita. Quel che è certo, è che il fermo proposito di cancellare la legge Fornero, che si concretizzerà solo con il ritorno del centrodestra al governo, è stato assunto da Matteo Salvini come un preciso obbligo morale e umano, segno di una politica che ha cuore e coraggio. Nel programma elettorale è stata, così, introdotta “Quota 100”, senza penalizzazioni (accesso alla pensione al raggiungimento di quota 100 quale somma di età anagrafica e contributiva) e “Quota 41” (accesso alla pensione con solo anzianità contributiva). Un sistema che punta a investire di più sulle giovani generazioni, facilitando il loro ingresso nel mondo del lavoro, e consentire, allo stesso tempo, a chi ha lavorato una vita, di godersi il meritato riposo. Una prospettiva realizzabile, perché inserita con coerenza dalla Lega in una serie di altre iniziative fiscali ed economiche che ne determinano la fattibilità. Non a caso, tra i punti, c’è anche quello della pace fiscale, cioè consentire ai contribuenti di chiudere le loro pendenze con il Fisco pagando il 15% delle cartelle esattoriali al di sotto dei 100 mila euro. Importi che non si riscuoteranno mai per intero. Ma che così, invece, rientrerebbero almeno in parte nelle casse dello Stato con una previsione di entrata di numerosi miliardi. Da considerare anche le maggiori risorse che si potranno incassare con una riduzione dell’evasione fiscale, perseguita con l’introduzione della flat tax. Quella di Matteo Salvini è una “rivoluzione del buon senso”. Un nuovo modo di governare l’Italia che, di fronte a diverse alternative, non imbocca la strada più semplice e comoda, che è anche spesso quella che penalizza il cittadino, ma compie quello sforzo in più per contemperare la dimensione umana a quella contabile, una combinazione che nel nostro Paese si è persa con l’avvento di governi di tecnici e burocrati, ma che speriamo si possa ritrovare con una schiacciante vittoria il 4 marzo.

LEGA – SALVINI PREMIER

Tiziana Mancinelli
Enrico Contardo

Candidati alla Camera dei Deputati

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