De Pasquale all’Unitus: “La valorizzazione delle collezioni letterarie del Novecento”

Chiara Mezzetti

librimmaginari

A Santa Maria in Gradi i libri contano. Contano talmente tanto che c’è un nuovo polo bibliotecario unico diAteneo, uno scaffale per il bookcrossing e una serie di laboratori che vanno dalla scrittura creativa all’editoria digitale e non. Per questo, l’invito di Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma per l’appuntamento di oggi con il seminario Cultura in Gradi, sembra un ottimo modo non per chiudere il cerchio, ma per allargarlo ancora. Una conferenza dal titolo “La valorizzazione delle
collezioni letterarie del Novecento”, introdotta dalla professoressa Silvana Ferreri, in cui si è parlato molto del libro come oggetto più che come testo, e della biblioteca in tutte le sue funzioni, da quella sociale a quella museale e archivistica.
«La particolarità della BNCR è la valorizzazione delle collezioni del ‘900. Nasciamo agli inizi degli anni ’70 grazie alla lungimiranza di Emidio Cerulli, che si è battuto per creare un archivio di scrittori contemporanei. Nell’ ’82 la prima apertura al pubblico, la biblioteca era piccolissima, collocata in un antico collegio capitolino di Gesuiti. Mano a mano che siamo cresciuti, acquisendo il diritto di possedere tutto ciò che viene pubblicato in Italia, ci siamo spostati in una sede più grande, presso la zona di Castro Pretorio, sempre
a Roma.»
De Pasquale è il direttore della BNCR da tre anni e mezzo, ma la sua passione è più antica, viscerale. Parla di archivi privati, biblioteche d’autore e musei letterari, con un excursus che tocca tutti i punti più salienti della biblioteconomia. Sullo schermo passano decine di immagini di manoscritti originali di D’Annunzio e Pasolini, libri con note a margine autografe di grandi autori del ‘900, dediche impresse sulla prima pagina. A colpire il pubblico è la foto di un libricino, scritto e illustrato da una mano ancora inesperta, destinata a diventare grande. “Il mio primo libro”, di un’Elsa Morante bambina, ma già immensa.

(Foto di Fernanda Pessolano)

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