Il Cristo Risorto nella mostra “Michelangelo&Sebastiano” a Londra

Bassano Romano è un paese di origini Etrusche ricco di tradizioni, circondato da boschi lussureggianti, che fanno parte del parco Naturale Bracciano – Martignano. Già in passato fu insediamento Etrusco, poi Romano, per arrivare al 1595 quando s’insediarono i Giustiniani importante famiglia di banchieri Genovesi. Il Marchese Vincenzo Giustiniani e il cardinale Benedetto Giustiniani amarono subito questa parte della Tuscia e diedero impulso all’economia della zona. Seguirono gli Odescalchi,ultimi possessori dell’Antico Palazzo oggi di proprietà del Ministero per i Beni e Attività Culturali, riaperto al pubblico con un grande riscontro di visite. Dalla Chiesa di S. Vincenzo Martire di Bassano Romano è in procinto di partire alla volta della National Gallery di Londra il “Cristo risorto” la monumentale scultura di marmo realizzata da Michelangelo nel 1514-15. Per lungo tempo fu attribuita a un anonimo, il quale si sarebbe ispirato al Cristo portacroce, analoga opera di Michelangelo, che si conserva nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva, a Roma. In seguito grazie all’indagine archivistica di atti notarili, lettere e inventari, è balzata all’attenzione mondiale la sorprendente verità: è opera del giovane Michelangelo, scolpita durante il soggiorno romano del grande maestro, precedente di alcuni anni quella della Minerva. Il geniale scultore la lasciò incompiuta per un difetto riscontrato nel marmo sulla guancia sinistra del Redentore, per cui decise di smettere, ad opera ormai quasi ultimata. Il pezzo non sfuggì all’attenzione del grande mecenate e intenditore d’arte, il marchese Vincenzo Giustiniani, che lo acquistò, arricchendo la sua già cospicua galleria di statue antiche. Il Cristo Risorto insieme alla “Pietà” di Sebastiano del Piombo conservata nel Museo Civico di Viterbo sono i tesori della Tuscia protagonisti dal 15 marzo al 25 giugno dell’imperdibile mostra “Michelangelo e Sebastiano” che per la prima volta esplora la creativa collaborazione e l’amicizia tra i due artisti, talenti complementari ma radicalmente diversi.

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