Confraternite: a che servono oggi?

Vincenzo Ceniti*

Il 26 gennaio prossimo prende il via a Palazzo Brugiotti di Viterbo (ore 17.00) la X edizione dei “Pomeriggi Touring” sul tema “Confraternite ieri e oggi”, organizzata dal Touring Club con il patrocinio della Fondazione Carivit e la collaborazione di Fidapa e dell’Associazione culturale “Nimpha”. Cinque conferenze ogni ultimo venerdì del mese da gennaio a maggio tenute da studiosi ed esperti della materia: Luciano Osbat, Colombo Bastianelli, Bonafede Mancini, Marcello Arduini e don Emanuele Germani.
Ha senso parlare oggi di Confraternite? In passato hanno svolto un ruolo fondamentale nell’ambito della Chiesa presso le varie comunità fin dal XII secolo, ma forse anche da prima, quando c’era bisogno di organizzare opere di accoglienza, di assistenza e di carità in ogni settore della vita civile a sostegno di poveri e bisognosi cui le pubbliche istituzioni non potevano sempre offrire servizi adeguati. Svolgevano anche compiti di catechesi per la diffusione del culto cattolico, partecipavano a riti religiosi, si sottoponevano a penitenze ed ebbero un forte sviluppo in ogni parte d’Italia soprattutto tra il XIV e XVIII secolo. Subirono una crisi sotto il periodo napoleonico, ma in seguito si rifondarono e prosperarono con modalità e linguaggi diversi.
A Viterbo attraverso i secoli si sono succeduti decine di questi benemeriti sodalizi che facevano riferimento spirituale a santi e divinità A mente ricordiamo i “Sacconi” di Santa Giacinta Marescotti, la Confraternita di San Leonardo e quelle delle Zitelle, di Sant’Orsola, del Gonfalone, di San Giovanni Decollato, della Buona Morte, del Rosario e via discorrendo. Ognuna aveva uno statuto e una propria divisa e tra gli scopi ricorreva l’assistenza ai poveri, ai carcerati, agli ammalati, agli orfani, alle giovani ragazze da marito ecc. Vivevano di lasciti, offerte, eredità da parte dei fedeli e non, accumulando anche ingenti patrimoni. Nella nostra città, ma non solo, costruivano chiese e ospizi, commissionavano opere d’arte, gestivano aziende agricole e altro.
Oggi che si è indebolita la presa della Chiesa sui fedeli e che la società ha risolto gran parte dei problemi di assistenza, le Confraternite tradizionali sembrano aver esaurito la loro missione storica per essere relegate a ruoli secondari di rappresentanza e di folclore. Il loro spirito tuttavia, sostenuto da sentimenti di misericordia e carità cristiana, può rigenerarsi in nuove forme e modalità. “Di questo si parlerà nei Pomeriggi Touring 2018 – ha detto il console TCI Vincenzo Ceniti, promotore dell’iniziativa – nella convinzione che anche una comunità di viaggiatori come il Touring Club, apparentemente estranea all’argomento, abbia interesse a consolidare questi valori di appartenenza per la crescita morale, ambientale e artistica del nostro Paese”.

*Console Touring Viterbo

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