Coldiretti soddisfatta della legge sulle piante officinali ma obbligatoria l’etichettatura di origine

Fresh herbs hanging isolated on white background. Basil, rosemary, sage, thyme, mint, oregano, marjoram, savory, lavender, dandelion, camomile

Coldiretti :Bene la legge di riforma sulle piante officinali e dei prodotti derivati in Italia a seguito dell’ approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della storica riforma della Legge 6 gennaio 1931, n. 99, ormai vecchia di quasi 90 anni, che disciplina coltivazione, raccolta e commercio delle piante officinali. Positivo  quindi il giudizio generale sulla legge di riforma da parte di Coldiretti che però aggiunge: “Sarà però necessario un successivo intervento per rendere obbligatoria l’etichettatura di origine dei prodotti officinali, in coerenza con la direzione presa nel settore agro-alimentare, al fine di dare la massima trasparenza, una direzione chiesta dalla maggioranza dei consumatori“.
Secondo i dati riportati nel Piano di settore delle piante officinali, sono 2.938 le aziende agricole italiane con una superficie investita a “piante aromatiche, medicinali e da condimento” per un totale complessivo di 7.191 ettari; Sono quasi 300 le piante officinali in Italia e tra quelle più diffuse – ricorda Coldiretti – ci sono, oltre a mirtillo nero e zafferano, anche vite rossa, Ginkgo biloba, passiflora, camomilla, genziana, valeriana, cardo mariano, finocchio, incarnata, camomilla, cipolla, origano, rosmarino, liquirizia, assenzio, aglio, coriandolo, anice, meliloto, carciofo e rabarbaro. La nuova norma – spiega Coldiretti – agevola  la possibilità per gli imprenditori agricoli di coltivare, raccogliere e realizzare una prima trasformazione, sulla base di quanto previsto dalla legge di orientamento. La legge prevede tra l’altro – aggiunge Coldiretti – che le Regioni possano creare, nel rispetto della normativa dell’Unione europea, marchi finalizzati a certificare il rispetto di standard di qualità per le piante officinali. Sono 7,8 milioni gli italiani che utilizzano piante o estratti di piante per le cure o per il mantenimento del benessere psicofisico. La nuova legge – sottolinea Coldiretti – risponde alle esigenze di regolazione del settore delle piante officinali che ha registrato un notevole aumento della domanda di prodotti legati alla sfera della salute e del benessere. Il consumo di piante officinali in Italia ha superato le 25mila tonnellate all’anno ma il 75% – precisa Coldiretti – è rappresentato però dalle importazioni dall’estero ed è quindi necessario sostenere la crescita della produzione Made in Italy. Un’esigenza confermata anche dal ritorno dei cosiddetti rimedi della nonna con più di sei italiani su dieci (62%) che in base al sondaggio Coldiretti/Ixè si difendono dai malanni di stagione affiancando le medicine con una dieta alimentare adeguata e infusi ed estratti a base di frutti ed erbe.

 

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