Il cibo è spettacolo al Boni con Cibami

Il cibo ha il potere di deliziare, amareggiare, redimere, sconvolgere, eccitare…ispirare? Allora ecco tre storie che raccontano con il cibo l’amore, la fede, la seduzione e l’abbandono. Tre storie di odori: l’incenso, il sangue, il bosco e poi cibo, cibo, e cibo. Il pubblico è invitato a questo banchetto di parole. Si ride e ci si pente e poi si ride ancora.

Al Teatro Boni di Acquapendente, domenica 12 febbraio alle 17.30, va in scena Cibami, tre atti unici di Stefano Benni e Cinzia Villari e con Tiziana Foschi.

Nel primo racconto una suorina di provincia, in attesa di servire ad una prestigiosa tavolata di alti prelati, chiacchiera con il “Signore”. Esprime con candore la gioia di essere “una serva di Dio”. È così bello svegliarsi alle quattro del mattino e pelare, pelare, pelare patate… per Dio! “Il cibo è una lunga storia d’amore” dice la protagonista del secondo racconto. E l’ingrediente più sublime, misterioso e spietato rimane comunque l’amore che nell’ultimo racconto ha un “tempo di cottura” preciso: i due protagonisti, Sofronia e Rasputin, si muovono come in battaglia. Una fisarmonica ironica e amara scandisce i loro passi. Sofronia conosce ogni foglia, ogni radice, ogni verdura ed è pronta a comporla con acutissima sensibilità. Rasputin è cuciniere di cacciagione e carne, il suo coltello è sempre insanguinato come quello di Sofronia è sempre profumato.

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