C’è gioco e gioco. Seminario sulla dipendenza

Il Seminario “C’è gioco e gioco” che il Comune di Viterbo ospiterà nella sala consiliare mercoledì 29 giugno è dedicato ai giornalisti, ma non solo. Ma oltre ai giornalisti, ai quali l’Ordine riconosce i crediti della formazione obbligatoria, possono assistere anche politici e funzionari della pubblica amministrazione, nonché associazioni di settore, registrandosi perché i posti sono limitati.

Il seminario, che è già stato realizzato in altre città (Roma, Frosinone, Milano, Pavia, Bologna, Bari e Taranto), fornisce le informazioni di base sul fenomeno del gioco d’azzardo. È rivolto, quindi, a chi non segue abitualmente questo settore ma si trova a doversene occupare per notizie d’attualità, di politica o anche di cronaca giudiziaria.

Due i docenti: Giampiero Moncada, giornalista che si occupa di gioco d’azzardo da circa cinque anni e ha pubblicato un manuale dal quale il seminario prende titolo e contenuti, e Roberto Pozzoli, fondatore e presidente dell’associazione “Vinciamo il gioco” con la quale organizza attività di contrasto alle dipendenze da gioco e di formazione per psicologi e psicoterapeuti.

“Nel nostro mestiere è importante partire da informazioni concrete e verificabili” dice Moncada “e quando ho iniziato a occuparmi di gioco per una testata specializzata, mi sono accorto che le notizie arrivavano quasi sempre filtrate da posizioni politiche o ideologiche. Non riuscivo a trovare le cifre sul fenomeno della ludopatia, facevo fatica a capire se avevamo leggi troppo rigorose o, invece, vivevamo in un far west, non capivo perché fosse tanto importante la differenza tra una slot machine e una videolottery. Quando ho provato a mettere ordine nelle informazioni, ho scoperto che quella era un’esigenza comune a tanti colleghi: non si tratta di parlare bene o male del gioco, ma di partire sempre da informazioni oggettive. Con quelle si può, poi, sostenere una propria tesi. Senza, si fa solo propaganda”.

“Facciamo soprattutto prevenzione” – dice Pozzoli – “e spesso ci rivolgiamo ai giovani, nelle scuole, per spiegare in che modo il gioco sociale può scivolare facilmente nell’azzardo e, per chi è più sensibile, nella patologia. Per difendersi da queste insidie, bisogna sapere su quali meccanismi si basa ogni singolo gioco, perché il rischio di eccessi si basa su meccanismi che sono diversi a seconda che si tratti di slot o di poker o di scommesse. E questo, ovvero capire le differenze dei singoli giochi, è proprio lo spirito di questo seminario”.

Poiché è destinato a un uditorio di non addetti ai lavori, il seminario vuol fornire informazioni essenziali, ma verificabili, ed esposte con un linguaggio divulgativo: cosa si intende con l’espressione “gioco d’azzardo”? Com’è organizzato il sistema che gli sta dietro? Quali sono i ruoli dei diversi attori? Cos’è che crea la dipendenza? E in che modo questa viene affrontata in Italia?

I contenuti del seminario riprendono i temi trattati durante l’incontro “C’è gioco e gioco” che Moncada ha organizzato a Milano, a luglio del 2014, e al quale parteciparono come relatori, tra gli altri, operatori della lotta all’azzardo patologico, imprenditori e consulenti delle imprese del gioco legale, la Guardia di Finanza, il Consiglio nazionale delle ricerche.

Gli argomenti affrontati toccano, sia pure in sintesi, i vari aspetti della materia puntando a specificare le peculiarità e le differenze dei singoli giochi: il contesto giuridico, il contesto sociale, il contesto economico, le fonti informative, le dinamiche della dipendenza, le norme di legge e i regolamenti che regolano il cosiddetto “gioco pubblico”.

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