Cavalieri dell’Aria, celebrazioni per i 67 anni di nascita in stretto legame con Viterbo

Luciano Costantini

Eccoli i Cavalieri dell’Aria nella mattina del 10 maggio schierati per festeggiare i 67 anni di nascita dell’Aviazione Leggera dell’Esercito.
Oltre un migliaio di berretti azzurri, di ieri e di oggi, che sono allineati nel gigantesco hangar della Scuola. In prima fila le autorità civili, militari ed ecclesiastiche di Viterbo a rendere onore a quella che non è più soltanto una istituzione militare, ma è divenuta negli anni un patrimonio, un segno distintivo della città: quasi impossibile non associare Viterbo ai suoi Cavalieri del Cielo. Nei momenti di gioia, ma anche in situazioni tragiche: 146 i baschi blu caduti in tempi di pace per portare la pace. “Oggi – ricorda il comandante Aves, generale di Brigata Paolo Riccò – continuiamo ad essere operativi su tre fronti internazionali: Afghanistan, Iraq e Libano, ma siamo anche pronti a intervenire sul nostro territorio in tutte le situazioni di necessità. Noi ci siamo sempre”. Il 67° compleanno è una cerimonia sobria che inizia con “Fratelli d’Italia” è termina con le note del “Silenzio” in ricordo di quanti hanno perduto la vita in circostanze e in luoghi più diversi. Il nuovo capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, puntualizza con orgoglio: “Questa è la più grande famiglia dell’esercito italiano, destinata a crescere ancora. Ed io voglio impegnarmi nel segno della continuità, avendo il giusto rispetto per la memoria ma pure guardando avanti. Negli ultimi quindici/venti anni la nostra aviazione è il comparto che più si è potenziato all’interno dell’esercito. Nel 2001 avevamo in dotazione 250 elicotteri, presto ne avremo 170 ma tutti di assoluta avanguardia tecnica. E’ chiaro però che prima della tecnica ci siete sempre voi. I Cavalieri dell’Aria”.

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