Cardinale e Fusco la “strana coppia”che emoziona il Teatro Unione

Donatella Agostini

Veramente una “strana coppia”, quella composta da Ottavia Fusco e da Claudia Cardinale, in scena al Teatro dell’Unione il 24 marzo per l’omonima commedia firmata da Neil Simon. Raffinata ambientazione newyorkese per una commedia declinata in rosa, che tratta i temi della convivenza e dell’amicizia tra donne. Nel salotto di Olivia, impersonata da una istrionica e fisicissima Ottavia Fusco, si svolgono le vicende di cinque amiche, che si ritrovano una volta alla settimana intorno ad un tavolo per giocare a carte e parlare dei loro problemi coniugali. Claudia Cardinale è Fiorenza, una donna attempata un po’ spenta, con l’ossessione dell’ordine e della pulizia, disperata per l’improvviso abbandono del marito. Fiorenza trova ospitalità e comprensione in casa dell’amica Olivia, anche lei divorziata, una donna amante del poker e delle ore piccole. Ma i problemi della convivenza coniugale di Fiorenza si riverseranno intatti nella nuova esperienza di vita. Riusciranno queste due donne, così diverse, a convivere felicemente?
Originariamente pensata da Neil Simon per protagonisti maschili, è stata riletta al femminile dal grande regista Pasquale Squitieri, scomparso l’anno scorso, e messa in scena dal suo aiuto-regista prediletto Antonio Mastellone. Un progetto ambizioso prima ancora che artistico, ma soprattutto un lascito d’amore: far recitare insieme Claudia Cardinale e Ottavia Fusco. La prima, celebre attrice italiana e internazionale fin dagli anni Sessanta, compagna di Squitieri per un lungo tratto di vita e madre di sua figlia; la seconda, attrice e cantante astigiana che è stata la sua ultima e unica moglie. Se qui non sveliamo il finale della vicenda portata sulla scena, possiamo affermare che l’esperimento artistico di questa insolita coppia di attrici, così diverse tra loro, è senz’altro riuscito. Come è riuscito il loro appassionato omaggio all’uomo che ha condiviso la loro vita. E al calare del sipario, il pubblico del Teatro Unione l’ha sottolineato con un lungo e caloroso applauso.

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