Caffeina al via. Parte la caccia al divieto di sosta

Rossella Cravero

Caffeina, debutto con multe. La prima serata del Festival, per l’amministrazione comunale di Viterbo, ha significato battere cassa in notturna. Una pura coincidenza?

Serata inaugurale di Caffeina, Roberto Saviano a piazza San Lorenzo, tutti i posti a sedere occupati e la gente assiepata anche sui gradini del Duomo, intanto la Municipale, giustamente, “viveva il suo Festival”, multando tutte le auto parcheggiate lungo Corso Italia.

Giustamente, “perché per tutto il periodo di Caffeina – come ha spiegato il vigile solerte, con tanto di penna e blocchetto in mano – il Corso sarà isola pedonale dalle 21 all’1 di notte. Varco attivo: non lo avete visto?”. No, hanno risposto i malcapitati, che erano entrati subito dopo le 20 e come d’abitudine avevano parcheggiato lungo la via dello struscio. Perché durante tutto l’anno, dopo le 20.00 la polizia locale in giro per il centro storico è un vero miraggio. Che poi Viterbo, il centro e le isole pedonali siano realtà poco conciliabili, questo è un capitolo a parte.

Ma una domanda sorge spontanea: la battaglia serale alle auto in divieto di sosta perché è cominciata proprio il 23 giugno, serata inaugurale di Caffeina? Dopo le 21.00, senza che vi fosse un cartello all’inizio del Corso per attirare l’attenzione, senza un vigile, che almeno il primo giorno, facesse notare l’entrata in vigore del provvedimento, senza un fischio di avvertimento, la caccia al divieto di sosta ha avuto inizio.

I divieti esistono e vanno rispettati, ma certi atteggiamenti di rigore, quando tutte le sere dell’anno il centro storico è un’isola abbandonata, deturpata e teatro delle peggiori scorribande, suonano più come persecutori che educativi. Le multe hanno più il sapore del castigo che del protettivo nei confronti del bene pubblico.

Un’occasione sprecata, a nostro avviso. Una mancata possibilità di sensibilizzare l’utenza sul vantaggio di avere strade pedonali e fruibili, in uno spirito di collaborazione tra cittadini e amministrazione, nel rispetto delle norme, ma senza l’effetto “batosta a sorpresa”.

P.S. Alle 23.00 piazza Verdi contava macchine in tripla fila, ma di vigili neanche l’ombra

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