Bolsena: Il trono delle Pantere nell’area archeologica di Poggio Moscini

Francesca Pontani

L’essere umano, per gli Etruschi, era un toro o un ariete, un leone o un daino, secondo i suoi vari aspetti e le sue varie potenzialità. L’essere umano aveva nelle vene il sangue delle ali degli uccelli e il veleno dei serpenti” (David. H. Lawrence, Itinerari etruschi)

Il Trono delle Pantere di Poggio Moscini
Trono in terracotta è conosciuto come il “Trono delle Pantere”, ritrovato tra i resti della Casa delle Pitture di Volsinii, area archeologica di Poggio Moscini a Bolsena. Il trono era stato frantumato in molti frammenti, ritrovati in uno strato di incendio.

Riti orgiastici di Bacco
E’ un trono che veniva utilizzato nei riti orgiastici in onore di Bacco, il cui animale sacro era la pantera (qui riprodotta sui braccioli).
Il trono fu distrutto a colpi di mazza a seguito della decisione del Senato di Roma (senatus consultum de Bacchanalibus del 186 a.C.) di vietare su tutto il suolo italico questi riti che si stavano diffondendo minacciando l’integrità morale della società romana. Con questo decreto si ordinava la distruzione dei luoghi di culto e lo scioglimento dei tiasi (le associazioni di fedeli di Bacco) che non si fossero conformati alle norme contemplate dal decreto.

Il trono: descrizione

Il trono ritrovato in 150 frammenti è costituito da una base quadrata (76 cm) che sostiene il sedile (mancante) e da una spalliera. L’altezza totale era di 1,35 mt.
I lati sono ornati da pantere sedute sulle quali alcuni putti inginocchiati, aggrappati alle orecchie degli animali, giocano tra panneggi e festoni avvolti da nastri. L’interno del trono era trattato in modo da raffigurare una stoffa satinata, i cui lembi ricadevano dalla spalliera.

Il solo esemplare etrusco conosciuto
Questo di Bolsena è il solo esempio noto di trono in questa materia interamente modellato e riccamente decorato con manifattura di alto livello. L’aspetto evoca i troni in marmo dei teatri greci (luoghi consacrati a Dioniso). Ma l’esuberanza dei motivi decorativi rimandano al gusto ellenistico, in particolare quello che conosciamo nell’Egitto tolemaico.

Istinto e Ragione
I motivi decorativi confermano la funzione sacra del trono. Le pantere e i putti evocano il mito dell’infanzia del dio Bacco, in un mondo che riconcilia l’istinto e la ragione.
Dietro la spalliera l’amorino introduce il tema della preparazione e della iniziazione alla vita adulta. Il trono infatti sembra “aspettare” il dio adulto Bacco che ha lasciato sul sedile e sulla spalliera indizi della sua presenza e del suo imminente ritorno: cista, nastri, stoffe.

COME ARRIVARE
Museo territoriale del lago di Bolsena Rocca Monaldeschi della Cervara, Bolsena, Piazza Monaldeschi 1
Dove e Orari

Per approfondire
www.archeologialazio.beniculturali.it/it/282/descrizione

 

Francesca Pontani – www.francescapontani.it – Archeologa del comitato scientifico del Museo Archeologico delle Necropoli Rupestri di Barbarano Romano. Egittologa, conoscitrice di lingue antiche come i geroglifici, la lingua sumerica e accadica, la lingua etrusca, lavora nel mondo del web. Nel blog e sul canale YouTube ArcheoTime sono visibili le sue camminate archeologiche on the road. Innamorata della comunicazione e della scrittura, guiderà i lettori di TusciaUP nella conoscenza del nostro territorio attraverso Tour di Archeologia in Tuscia.

Foto Francesca Pontani.

Nel prossimo articolo, il 23 novembre, andremo a Vetralla.

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