Aura Colelli: sogno la mia Piansano nel circuito di promozione culturale e turistica

Aura Colelli, consigliere comunale, appassionata di archeologia, dedita a una fattoria sociale, è tante cose insieme, un vulcano di idee che hanno come comune denominatore quell’unicum che lega l’ambiente dell’Alta Tuscia, Piansano in modo indissolubile, alla sua storia e sebbene il territorio non sia mai stato oggetto di ricognizioni e scavi archeologici precisi, riserva oggi continue sorprese rese da testimonianze che ne attestano lontane origini.
35 anni, una laurea in Conservazione dei beni culturali indirizzo storico artistico, è consigliere comunale con delega alla cultura e pubblica istruzione del comune di Piansano ed è anche la presidente del Gruppo Archeologico Romano sezione di Piansano. Dalla Azienda agricola di famiglia è scaturita la volontà di aprire la propria fattoria a progetti di utilità sociale ed educativa.

Ci racconti i suoi inizi…

Da sempre sono stata affascinata dall’arte e dalla storia ed è questo che mi ha portato alla scelta di laurearmi alla Tuscia in conservazione dei beni culturali. Contestualmente, l’amore per la nostra terra è stato il grande stimolo per me e per la mia famiglia che ci ha permesso di integrare l’attività principale di allevamento dell’azienda con l’attività di fattoria didattica. Abbiamo deciso di differenziarci dalle altre realtà della provincia, proponendo come peculiarità della nostra fattoria l’attività assistita dagli animali. L’obbiettivo che ci eravamo prefissate con mia sorella è stato quello di cercare di trasmettere in primo luogo il benessere che si può trarre dal diretto contatto con la campagna e con gli animali. In secondo luogo sapevamo, avendolo vissuta in prima persona, che l’ambiente rurale poteva offrire stimoli diretti, utili non solo dal punto di vista didattico ma anche educativo. La conferma che nonostante tutto era giusto crederci è arrivata dalla risposta entusiastica dei nostri piccoli visitatori.
Ho sempre creduto nelle grandi potenzialità del nostro territorio in senso più ampio, quindi ho cercato di proporre idee che potessero in qualche modo stimolare la curiosità e la consapevolezza di chi il territorio lo abita. Da qui l’esperienza in amministrazione e poi la proposta della costituzione della sezione del gruppo archeologico.

Un impegno il suo diviso tra la passione politica e la passione per l’archeologia. Come riesce a coniugare le due cose?
Semplicemente ho deciso in questo momento della mia vita di mettermi al servizio della mia comunità, impegnandomi, nei limiti delle mie possibilità e competenze.

Dopo la recente campagna di scavi che ha consentito di riportare alla luce una tomba etrusca del IV secolo a.C., l’archeologia continua a essere protagonista a Piansano. Lo reputa un volano per la promozione turistica del territorio?
Assolutamente sì. Piansano si mostra molto carente di uno studio scientifico in materia di archeologia, proprio perché poco indagato e quindi tutto da scoprire.

Gli Etruschi hanno ancora molto da raccontare e costituiscono un’importante richiamo turistico e culturale per Piansano. Qual è il progetto che vorrebbe realizzato ?
Per adesso mi auguro di continuare a mantenere vive le attività del gruppo archeologico e soprattutto alimentare in tutta la popolazione la volontà di approfondire la conoscenza del proprio passato e delle proprie radici. Questo secondo me è il punto di partenza necessario per alimentare qualsiasi progetto futuro. Moltissime sono le idee ma il comun denominatore di tutte è di inserire finalmente il mio paese nel circuito di promozione culturale e turistica da cui siamo sempre rimasti fuori. La Tuscia è un territorio ricchissimo di attrattive storiche, artistiche, archeologiche e gastronomiche che comincia lentamente a emergere. E’ importante che i piccoli centri come Piansano facciano rete per offrire proposte alettanti per il mercato turistico.

Energia e ambiente: ritiene l’impianto eolico di Piansano un’ottima scelta dal punto di vista della salvaguardia del territorio?
L’energia da fonti rinnovabili è l’energia del futuro, di questo siamo tutti consapevoli. Personalmente confesso che inizialmente anche io come molti altri ero spaventata dall’idea che fossero istallate queste grandi torri eoliche, tuttavia mi sono dovuta in qualche modo ricredere perché non solo le pale non turbano il panorama e quindi il paesaggio, ma costituiscono addirittura un valore aggiunto. Collinette coltivate a pascolo o grano con sullo sfondo le torri eoliche infondono nell’osservatore l’idea di energia pulita. Inoltre sono anche elemento di attrattiva turistica visto che molti vengono a Piansano per vederle. Tuttavia lo sfruttamento indiscriminato del territorio non è affatto giusto o giustificabile è per questo che ritengo che sia indispensabile una pianificazione. L’impianto di Piansano produce elettricità per il fabbisogno annuo di 26.000 famiglie, penso che il nostro territorio abbia dato abbastanza.

Ora che si è misurata con essa,la politica è una vocazione che può essere esercitata in tutti gli ambiti della propria vita?
Certo per forza di cose, la quotidianità del “sistema famiglia” richiede che come mamma debba prendere delle decisioni e organizzare e questo è un atto politico, sono atti politici quindi di scelta quelli che servono per far funzionare un azienda o un lavoro autonomo in generale. Quella di entrare a far parte dell’amministrazione era un’esperienza che volevo fare e sono contenta di averne avuto l’occasione anche se non penso di avere una “vocazione politica”. L’unica vocazione che si deve avere per fare politica in un piccolo comune è quella di sapere di doversi mettere a disposizione in maniera volontaria cercando di fare il proprio meglio per far funzionare un “sistema famiglia” un po’ più allargato. Nei piccoli comuni, dove tutto è a misura d’uomo, anche la politica lo è e questo mi piace molto.

Com’è Piansano oggi? Riesce a rafforzare nei giovani la fiducia nelle Istituzioni anche con i suoi comportamenti individuali?
Certo ci sono i limiti del piccolo centro, i pochi stimoli e le scarse opportunità di lavoro, tuttavia cosa si può chiedere di più a un centro di poco più di 2.000 abitanti se non quella tranquillità che lo renda un luogo ideale per far crescere un figlio, nel mio caso una figlia? Semplice, sereno e laborioso, così definirei Piansano in tre parole. Rafforzare la fiducia nelle istituzioni? Come ripeto al livello locale tutto si basa più sui rapporti umani, quello che mi augurerei sarebbe invece riuscire a invogliare i giovani alla partecipazione, politica, associativa e sociale in generale. Abbiamo secondo me moltissimo potenziale che non emerge direttamente sul posto proprio per questo atteggiamento di chiusura.

Qual’è la peculiarità dell’Alta Tuscia? E l’angolo che più le piace di Piansano?
L’Alta Tuscia ha un paesaggio meraviglioso nella sua natura selvaggia non trova eguali in altre parti d’italia, i suoi borghi arroccati, i tesori storici e artistici Civita di Bagnoregio, Tuscania solo per citarne alcuni e poi ancora le bellezze naturalistiche, il lago di Bolsena le perle dell’archeologia etrusca, come Vulci e Tarquinia e moltissimo altro ancora. Uno scrigno ricchissimo che è impossibile descrivere anche solo in maniera sommaria in poche righe. Un patrimonio così ricco e variegato che ci permetterebbe di vivere di solo turismo, gestito secondo me secondo ottiche purtroppo troppo decentrate e campanilistiche.
La nostra Rocca nella sua composta decadenza è la parte del paese che trovo più affascinante, tuttavia adoro anche l’aperta campagna che si allarga tutta intorno al centro abitato con i suoi orizzonti che in alcuni punti si allargano addirittura verso il mare.

E se l’orizzonte potesse parlare, direbbe che in questo angolo della Tuscia c’è ancora molto da scoprire e salvaguardare.

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