All’Unione buona la prima per il Festival FITA

Cristiano Politini

Ri-Unione è stata, finalmente. L’avvio del Festival Nazionale del Teatro FITA ha visto sul palco del Teatro Unione la “Compagnia Amici del Teatro” di Valmontone che ha portato in scena “(ahi sune) Il malato immaginario” di Molière con la regia di Gianni Del Brusco. Grazie al teatro amatoriale l’Unione ha ripreso vita e lo ha fatto con uno spettacolo che ha entusiasmato il pubblico accorso per l’inaugurazione del festival.

Il teatro portato in scena dalla compagnia di Valmontone è stato sin da subito caratterizzato dall’ironia e dall’uso dialettale della parola, caratteristica che ha reso ancor più avvincente ed emotivamente coinvolgente lo spettacolo. “Ahi sune”, parola che ha contraddistinto anche il titolo della rappresentazione, può avere più significati ed esprimere paura, meraviglia o stupore. “È una forma dialettale per dire Oh mio Dio” ha spiegato il regista Gianni Del Brusco. Infatti, questa espressione è ricorrente: apre le frasi, scandisce i momenti simpatici della rappresentazione e, infine, va a rimarcare situazioni comiche dello spettacolo.

Argante, protagonista ipocondriaco, è quello che usa maggiormente questa espressione ed è anche colui che vuole a tutti i costi un medico in famiglia. Proprio per questo motivo, cerca di far sposare la figlia Angelica con il figlio buffo e goffo del dottor Purgone. Sulla scena però, c’è l’intelligente governante Antonietta, angelo custode della famiglia, che, con l’aiuto del fratello di Argante, riesce prima a far cacciare la perfida madrigna desiderosa di mettere le mani sull’eredità del marito “malato”, poi ad aiutare quest’ultimo a capire ciò che la figlia voleva veramente: sposare Cleante.

Lo spettacolo ha divertito e conquistato il pubblico grazie agli attori che hanno trasmesso magistralmente il messaggio del teatro amatoriale: passione e amore per il palco e per il teatro.

Il pubblico ha partecipato, ha riso e ha applaudito, ma ciò che più traspare dalla serata è che i viterbesi accorsi hanno avuto la sensazione di essere nuovamente a casa, abbracciati da quelle mura che rappresentano cultura e unione a Viterbo. “Amate il teatro amatoriale perché finche ci sarà il teatro amatoriale ci sarà vita per il teatro”, ha esordito citando Enzo Carinei un’entusiasta Bruno Mencarelli che, insieme al Vice Presidente provinciale, ha aperto il Festival, ringraziando la FITA, le compagnie, gli sponsor che hanno supportato la manifestazione e l’amministrazione comunale per aver messo a disposizione il Teatro dell’Unione. Infine, ha ribadito la dedica del festival a Francesco Mencaroni, uomo di teatro e persona vicina alla FITA.

L’appuntamento con il prossimo spettacolo è per il 15 ottobre presso l’Auditorium dell’Università degli Studi della Tuscia, che ospiterà lo spettacolo “Ben Hur” della compagnia fresca di vittoria del premio Fitalia 2017.

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