All’ombra della Macchina di Santa Rosa con Riccardo Troili e il Caffè San Sisto

Diego Galli

Varcando la soglia di Porta Romana, ci siamo diretti presso il Caffè San Sisto, bar gestito dal giovane Riccardo Troili, un altro di quei viterbesi “doc” che ha scelto di credere in Viterbo, investendo in un locale storico situato all’ombra dell’omonima chiesa. Da dietro il bancone del suo locale, Riccardo accoglie clienti di ogni età e provenienza, anche da oltreoceano, grazie al continuo afflusso di universitari Erasmus dell’Università degli Studi della Tuscia.

L’avventura di Riccardo è cominciata esattamente otto anni fa: “Dopo aver lavorato per diverso tempo come barista, era giunto il momento di fare un passo avanti e aprire un’attività tutta mia”. A dargli una mano in questa decisione, il fratello Pierpaolo, che non ha mai smesso di supportarlo.

In “eredità” dalla precedenza gestione, il giovane imprenditore ha ottenuto il nome storico del locale, un biglietto da visita che ha voluto mantenere anche per dare un senso di continuità alla storia del Caffè San Sisto. I cambiamenti sono avvenuti all’interno delle mura, dove Riccardo ha voluto apportare delle personalizzazioni senza troppi stravolgimenti. Resta, infatti, il grazioso soppalco che cela una piccola area di ristoro con tavolini e poltrone, un piccolo angolo di relax dove universitari e giovani sono soliti recarsi per fare quattro chiacchiere e mangiare qualcosa tra una lezione e l’altra.

Come il suo stesso proprietario tiene a ribadire, sono proprio i giovani i principali frequentatori del locale: “Il bar attira, ovviamente, moltissimi studenti. La nostra posizione, a pochi passi dall’Università della Tuscia e dal Liceo Buratti, ci permette di contare su una clientela davvero giovanile e sempre di compagnia”. A catturare l’attenzione, come lo stesso Riccardo rivela sorridendo, è anche la presenza di una connessione internet libera: “Il Wi-Fi per i clienti aiuta, attira anche i ragazzi americani che vengono qui in cerca di un accesso veloce alla rete e un cappuccino, una delle cose che preferiscono delle caffetterie italiane. È bello vedere come poco a poco si instauri un rapporto di fiducia con moltissimi di loro”.

Differenziandosi dai locali limitrofi, anche per non creare una concorrenza controproducente e spiacevole, il Caffè San Sisto ha deciso di concentrarsi principalmente su un’attività diurna. “Colazioni, pranzi veloci e un servizio pomeridiano sono le nostre specialità. Per questo abbiamo optato per una chiusura alle 21.00, appena dopo il nostro aperitivo. Per il resto siamo sempre aperti, anche la domenica fino alle 13.00, e potete venire a trovarci quando volete. Dalle 6.00 di mattina noi siamo qui e potete contare sempre sulla nostra gastronomia fresca e locale”.

Continuando a raccontarci la sua storia, l’imprenditore viterbese ci confida che passare da dipendente a proprietario è un’esperienza davvero emozionante. “Cambia tutto, le responsabilità diventano molte di più, ma aumentano anche le soddisfazioni. Sei libero di gestire il locale come meglio credi, ma non devi aspettarti di essere sempre tranquillo: essere gestore di un’attività porta molti pensieri, anche problemi, ma penso che ne valga la pena. A risentirne un poco è la vita privata, che viene parzialmente sacrificata, ma sono giovane, abito nei dintorni e l’energia per fare tutto non mi manca. Sono un tipo che non si ferma mai”.

Col tempo: “Andiamo da Riccardo e Florinda”, la ragazza che aiuta Riccardo dietro il bancone, è diventata una frase che ci permette di capire il rapporto che si è instaurato con i clienti. Alcuni diventano dei veri amici con i quali passare le serate. Un’altra delle esperienze più emozionanti, per Riccardo, è quella della sera del tre settembre, momento dedicato a Santa Rosa, patrona della città. Il Caffè San Sisto è infatti ubicato proprio sotto l’area di partenza della Macchina, cosa che rende quella particolare serata la più importante di tutto l’anno: “Ogni anno è un’emozione unica. Già nei giorni che precedono la partenza il movimento aumenta vistosamente, con i curiosi che vengono a osservare il montaggio e gli eventi organizzati dal Sodalizio dei Facchini. Si respira un’aria di festa unica, che ci aiuta a sostenere il carico extra di clientela sempre con il sorriso”.

Con la descrizione di questa particolare esperienza “all’ombra della Macchina di Santa Rosa”, Riccardo Troili ci saluta, ricordandoci che il Caffè San Sisto è sempre pronto ad accogliere al meglio ognuno dei clienti che deciderà di varcare la sua porta.

 

 

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