Al docufilm sul lago di Bolsena il primo premio dell’ETuscia Green Movie Fest

Si  è chiusa alla grande e con un bilancio decisamente positivo, la seconda edizione dell’ETuscia Green Movie Fest, festival con protagonista il territorio in tutte le sue innumerevoli declinazioni.

 

La rassegna, un vero e proprio contenitore culturale, si è svolto a Tuscania dal 25 agosto al 1 settembre e si è articolato in più momenti: il concorso cinematografico, gli incontri con gli autori, la mostra “Il Sale della Terra” e le visite guidate in luoghi imperdibili della Tuscia.

La manifestazione, organizzata dall’associazione culturale Augusto Genina, finanziata dalla Regione Lazio, con la direzione artistica di Patrizia Sileoni, ha avuto il patrocinio oltre che del comune di Tuscania, anche di numerosi ed autorevoli partner istituzionali, l’associazione Il Crogiuolo, l’IMD (Instituto Multimedia DerHum ALC), la Banca di Credito Cooperativo, e, soprattutto, la prestigiosa collaborazione con il  Finca, festival internacional de cine ambiental, presentato da Anita Rizzi con una testimonianza direttamente da Buenos Aires.

 

Numerosissime le opere che hanno partecipato al concorso, anche per la presenza di nomi importanti in giuria, esponenti di spicco della cinematografia italiana. Tra loro Alfredo Baldi, Italo Moscati, Milena Vukotic e Luca Verdone.

 

Alla fine, dopo un serrato testa a testa, ad aggiudicarsi il primo premio è stato il docufilm  “Lago Nostro- Futuro Nostro”, regia e realizzazione di Carla Zickfeld e Stefan Karkow, fotografia: Stefan Karkow, musiche Paolo Panini e Alberto Cavastracci Strascia.

“Il lago di Bolsena – spiegano gli autori – è il più grande bacino vulcanico in Europa, importantissimo ecosistema di grande ricchezza biologica, ma anche molto legato alle attività umane. Questo documentario di 87 minuti riesce a fare luce con un esemplare approccio olistico, sulla bellezza e l’armonia contenute nella valenza di questo territorio sia dal punto di vista geologico, culturale, sociologico, in considerazione del contesto ecologico e lo stato in cui versa attualmente  che necessita un rapido cambiamento di rotta, una presa di coscienza civile e una tempestiva volontà interventista da parte delle istituzioni responsabili.”

 

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