Ailen: dall’Argentina a Civita, vivo a metà tra passato e futuro

Ailen in Argentina

Gli anni ’90 erano agli sgoccioli, e l’Argentina si dibatteva in una crisi economica che lasciava poco spazio alla speranza. La famiglia di Ailen Holzmeister decise che era il momento di cambiare vita e e per un nuovo inizio scelsero l’Italia.

La nonna, di origini italiane, era arrivata in Argentina quando aveva cinque anni, mentre gli altri parenti vivevano lì già da tempo. Ritornare alle origini fu la scelta più logica. Era il 2003, Magliano Sabina, in provincia di Rieti, fu l’approdo: Ailen aveva nove anni, il fratello 14. Fu un trauma per tutti.

Ailen ricorda che non è stata la lingua ad essere un problema, l’italiano lo ha capito fin da subito e in famiglia è stata la prima a parlarlo senza problemi, innamorandosene e facendolo diventare la propria lingua.

La difficoltà erano gli amici: trovare con chi giocare e passare i pomeriggi. I libri divennero il suo rifugio. Nessuno mai la trattò male, ma la sua paura era sempre che qualcuno potesse pensare che quello non era il suo posto. L’amore per la lettura le diede forza ed è vivo ancora oggi, e cammina di pari passo con quello per la natura.

Ailen, dopo Magliano, si trasferì con la famiglia a Civita Castellana, la cittadina ai piedi dei monti Cimini, lungo la via Flaminia, il luogo di cui la sua famiglia è originaria in cui vivono ancor oggi. Questo fece sì che, camminando e vivendo fra le vie del suo centro antico ne traspirasse la storia trimillenaria cominciata con i Falisci ed iniziò a ritrovarvi radici della sua famiglia e anche di se stessa. Si lasciò conquistare da ogni cosa, dal verde dei prati che circondano le case, ai piccoli paesi disseminati intorno alla città che sembrano venire da un tempo antico e magico. Ma i luoghi incantati del viterbese non bastano, ancora oggi, a colmare la mancanza della sua famiglia argentina: nonni, zii e cugini con i quali passare festività e compleanni.

I suoi genitori chiamano “casa” l’Argentina, Ailen invece non ci riesce: non si sente straniera ma neanche del tutto italiana, divisa a metà fra quello che ha lasciato e quello che ha qui, convinta che non potrà mai essere altrimenti.

Oggi frequenta il primo anno di Lettere presso l’Università degli studi della Tuscia di Viterbo consapevole di dover fare più sforzi rispetto ad altri, si impegna pienamente per realizzare i suoi sogni. I suoi progetti sono: viaggiare, scrivere e insegnare l’italiano, lingua che continua ad amare, magari proprio ad altri ragazzi stranieri che vivono situazioni difficili simili a quelle che ha vissuto lei in passato. Suo grande desiderio quello di continuare ad arricchirsi di ogni più piccola cosa si possa cogliere fra i vicoli di queste città e nel mondo, con scorci della Tuscia sempre impressi nella mente.

 

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