53° Assemblea Avis Lazio, un pesante saldo negativo tra donazione e fabbisogno

Donatella Agostini

20 aprile 2018: si svolge la 53° Assemblea dell’Avis Lazio, in cui i delegati intervenuti si confrontano su risultati ottenuti ed obiettivi da raggiungere. E quest’anno la location è l’affascinante capoluogo della Tuscia: il Palazzo Papale per l’Assemblea vera e propria, Palazzo dei Priori per la conferenza stampa di presentazione di venerdì 19 aprile. Una degna cornice ad onorare i moltissimi donatori e associati che, nella discrezione che è loro propria, ogni giorno stendono il braccio e donano incondizionatamente la parte più preziosa di sé: il sangue. “Moltissimi donatori, soprattutto nella provincia di Viterbo: nel 2017, a fronte di 319.000 residenti si sono registrate un totale di quasi 14.400 donazioni”. È il presidente regionale Avis Fulvio Viceré, intervenuto alla conferenza, ad illustrare i dati e sottolineare le loro valenze. “Lo scopo di questi incontri è coinvolgere il territorio e informarlo su percorsi raggiunti e obiettivi. I numerosi donatori del Lazio non sono sufficienti: nella nostra regione esiste un pesante saldo negativo tra donazione e necessità, il cui ordine si aggira intorno alle 33.000 unità di sacche l’anno. La differenza viene acquisita altrove, rappresentando un costo considerevole per la collettività: nel 2016 oltre cinque milioni e settecento euro”. Per questo motivo Avis Lazio propone attività finalizzate ad incrementare le donazioni di sangue, anche sulla base dell’esperienza maturata in altre regioni italiane che invece hanno raggiunto l’autosufficienza da tempo. L’aumento delle donazioni comporterebbe, oltre alla disponibilità di unità di sangue ed emocomponenti, anche ingenti risparmi economici per la Regione. “Avis è presente in 200 comuni su 378: quindi non in modo uniforme. Persone che sarebbero disponibili alla donazione non sono supportate a livello locale. Il lavoro da fare è rappresentare l’associazione e l’importanza della partecipazione in tutti i comuni laziali. Perché il sangue serve, e non si può acquistare al supermercato. È il frutto di una libera scelta di chi dona una parte di sé facendola diventare patrimonio di tutti. Il prodotto della solidarietà dei nostri cittadini che una volta compreso il problema, rispondono sempre”, ha continuato Viceré, sottolineando poi punti dolenti relativi alla situazione sanitaria laziale. “I Servizi Trasfusionali della nostra regione soffrono di carenza di personale. Così spesso risulta difficile impiegare tale risorsa nelle raccolte esterne con autoemoteche, dove però i risultati donazionali sarebbero molto buoni”. Per sensibilizzare nuovamente i cittadini sul tema, Avis Lazio auspica la realizzazione di campagne informative a largo raggio nelle scuole e sui principali media, che evidenzino sia la disponibilità che le eventuali carenze dei nostri ospedali. “Le campagne informative potrebbero aumentare la consapevolezza del problema e stimolare una maggiore partecipazione, soprattutto nei giovani”. Alla conferenza sono intervenuti anche Luigi Ottavio Mechelli, presidente di Avis Viterbo, il quale ha espresso soddisfazione per la scelta di Viterbo quale sede dell’Assemblea; il presidente della consulta comunale del volontariato Paolo Moricoli, il consigliere nazionale Mauro Marinelli, il dott. Gabriele Mandarello del Centro Trasfusionale viterbese, il dott. Riccardo Serafini del Centro Trasfusionale dell’ospedale “Sandro Pertini” di Roma, il dirigente del C.S.R. Lazio Francesco Faga e la dott.ssa Antonella Proietti della ASL VT, che ha sottolineato: “Esiste da tempo una forte sinergia tra la parte pubblica istituzionale e i volontari Avis. La collaborazione tra ASL e Avis viene da lontano: tra l’altro, il 20 maggio l’associazione comunale viterbese festeggerà i sessant’anni di vita. La realtà di Viterbo continua ad essere virtuosa nel panorama regionale”. Presente alla conferenza anche il presidente provinciale Avis Diego Biffaroni, che ha aggiunto: “Avis è una realtà solida e importante. Al fine di non disperdere il patrimonio che ci hanno lasciato i nostri predecessori, spetta a noi mettere in campo tutte le forze possibili. Compito difficile, ma non impossibile. Ci apriremo sempre di più alla solidarietà e alla disponibilità, che ci faranno superare gli inevitabili ostacoli. Ci sono molti nostri fratelli non in buone condizioni di salute, che contano sul nostro impegno”.

 

 

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