Mad in Europe: riflessioni sul linguaggio. Angela Demattè al Mat

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Una donna alla deriva e alla ricerca di una lingua capace di raccontarlo. La frammentazione della sua interiorità si fa metafora della crisi dell’utopia europea: la scissione fra maternità, religione e ruolo sociale si rifrange nel mescolamento delle lingue dando vita all’ossimoro di una koiné babelica. 

È Mad in Europe, uno spettacolo di Angela Demattè per la regia del gruppo Mad in Europe in scena sabato 19 marzo alle 21.30 al Mat di Viterbo.

Vi è una riflessione sulla parola e sul linguaggio e cosa esso comporta nelle nostre vite. Vi è una seconda riflessione, che parte da una serie di incontri indetti dalla Commissione europea e che sono nati nel tentativo di scrivere The mind and body of Europe: a new narrative. Vi è una terza suggestione, che parte da una prozia rimasta in manicomio per 80 anni della sua vita. Vi è una quarta, inaspettata, suggestione, che è una gravidanza a sorpresa. Ciò che scaturisce è una donna incinta impazzita. Al Parlamento Europeo. Sapeva parlare molte lingue, ma ora riesce a formulare solo un dialetto internazionale, strano e informe. Soprattutto non ricorda assolutamente più la sua lingua madre. Di chi è la colpa? Dovrà andare molto indietro per cercare di uscire dalla nevrosi in cui è caduta. Rientrare in un’eredità scomoda: materna, religiosa, demodé, di cui pensava di essersi liberata. Resta da capire se troverà ancora qualcosa o se è tutto smarrito per sempre…

La compagnia Mad in Europe accetta la proposta di Angela Dematté che ha un’idea matta in testa: lavorare sul linguaggio per lavorare sulle radici, sull’estetica contemporanea, su cosa intendiamo oggi per libertà. Mad in Europe è un efficace campo da gioco per scoperte profonde e nuove della sostanza di cui siamo fatti oggi. I Mad che accettano questo esperimento sono: Ilaria Ariemme, costumista e scenografa per prosa, lirica e altro; Marco Grisa light designer e tecnico; Rosanna Dematté plurilingue curatrice di mostre d’arte in Austria, tra cui la recente Il colmo della vita a Innsbruck e Angela Dematté attrice e drammaturga, tutti cittadini europei.

 

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